6 Febbraio 2015
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Nell’alessandrino redditi inferiori alla media piemontese. A Gavazzana i “paperoni” della provincia
PROVINCIA – E’ inferiore alla media piemontese e sostanzialmente in linea con il dato nazionale il reddito medio dichiarato dagli oltre 325 mila contribuenti della provincia nel 2013. In base al rapporto della Uil di Alessandria, elaborato dai dati del Ministero dell’Economia, il reddito annuo degli alessandrini ha toccato in media 18.668 euro, a fronte di un dato regionale di 19.545 euro e una media nazionale ferma a 18.604 euro. Nello specifico, in provincia di Alessandria, i lavoratori e lavoratrici dipendenti (il 45,3% dei contribuenti) hanno dichiarano in media 21.187 euro. I redditi dei pensionati(il 42,9% dei contribuenti) hanno invece raggiunto una media 15.629 euro. Più del doppio, invece, il reddito medio dei liberi professionisti (avvocati, medici, farmacisti, commercialisti, notai ecc), pari a 37.476 euro. Inferiore alla media dei lavoratori dipendenti, poi, il reddito annuale medio di imprenditori, commercianti e artigiani (18.851 euro) e ancora più bassa, 15.613 euro, la media risultata dalle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti che vivono di rendite finanziarie e immobiliari. Guardando ai singoli comuni, sono i cittadini di Gavazzana i “paperoni” dell’alessandrino, con un reddito medio di 26.422 euro, seguiti dai residenti di Pietra Marazzi con 22.811 euro e, al terzo posto, Terruggia con 22.317 euro. I redditi più bassi, sempre secondo il rapporto della Uil di Alessandria sono invece ad Alice Bel Colle (12.845 euro), Carrega Ligure (13.357 euro), Ricaldone (13.820 euro). Tra i centri zona è invece Tortona ad aver accumulato le dichiarazioni dei redditi più consistenti arrivando a una media di 21.168 euro, seguita poi da Alessandria (19.801 euro), Novi Ligure (19.618 euro), Casale Monferrato 18.890 euro, Acqui Terme (18.466 euro) e, infine, a Valenza (16.964 euro).
“La “fotografia” rdelle dichiarazioni dei redditi nella nostra provincia, – ha commentato Aldo Gregori , Segretario Generale della UIL di Alessandria – dimostra come le dichiarazioni dei redditi non rispecchiano la reale situazione di “ricchezza” delle famiglie e sono lo “specchio” di come l’evasione fiscale nella nostra provincia, e non solo, abbia raggiunto livelli patologici, se è vero come è vero che i lavoratori dipendenti dichiarano redditi superiori ai loro datori di lavoro e che i pensionati pagano più tasse di coloro che vivono di rendita. Anche i dati emersi dallo studio pubblicato su Italia Oggi di dicembre scorso( realizzato in collaborazione con l’equipe coordinata da Alessandro Poli, docente di statistica economica dell’Università La Sapienza di Roma) evidenziano una discrepanza tra il disagio sociale (l’occupazione in provincia di Alessandria è calata vertiginosamente, nel 2013 si posizionava al 29° posto mentre nel 2014 è scesa al 53°posto in classifica) e il tenore di vita che ci porta al 7° posto in classifica in Italia, con un spesa mensile pro capite per consumi di 1215 euro ( cifra in molti casi più alta di stipendio e pensione). E’ una forte anomalia indice di ….sommerso?
“I dati del rapporto – ha concluso Aldo Gregori – evidenziano la triste realtà della nostra provincia e mettono ancor più in evidenza come vi sia un tema che riguarda soprattutto, ma non solo, i redditi da pensione. E’ necessario mettere fine a questa deriva che sta spingendo centinaia di migliaia di persone che vivono con una pensione che un tempo era anche “decente”, ai limiti della soglia di povertà. Per questo chiediamo al Governo nazionale, ma anche ai Sindaci di tutti i Comuni alessandrini, di mettere in atto misure urgenti per ristabilire quell’equità sociale di cui non vi è più traccia in questo Paese. Ma al tempo stesso occorre rafforzare la contrattazione sociale locale ,che unitariamente si sta facendo, anche con mobilitazioni , affinché i Comuni nei prossimi Bilanci di previsione tengano conto della realtà dei fatti e, con le loro manovre fiscali sulla TASI, TARI e IRPEF Comunale, non penalizzino ancora di più chi vive con redditi fissi, insieme ad un forte impegno per contrastare l’evasione fiscale.