Autore Redazione
giovedì
7 Maggio 2020
15:48
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Cronaca - Alessandria

La denuncia degli infermieri piemontesi: “Un solo tampone per cercare il Covid e con modalità difformi”

La denuncia degli infermieri piemontesi: “Un solo tampone per cercare il Covid e con modalità difformi”

PIEMONTE – Esiste un caso Piemonte sui tamponi agli infermieri? Difficile dirlo con certezza. Fatto sta che, in queste settimane, sono giunte diverse segnalazioni in merito al fatto che diverse aziende sanitarie piemontesi stiano effettuando la ricerca del SARS-CoV-2 tramite un solo tampone anziché duei. “Allo stato attuale l’Istituto superiore di sanità ha sempre inviato indicazioni sulle modalità di esecuzione di due tamponi: uno nasale e  l’altro faringeo“, spiega in una nota il NursInd. Il doppio tampone è utile proprio per avere la certezza al 100% di un eventuale contagio o guarigione e quindi non lasciare in circolazione soggetti che potenzialmente potrebbero essere infetti.

Ultimamente, secondo alcune indicazioni dell’unità di crisi regionale, le aziende probabilmente a causa della carenza di tamponi, stanno procedendo ad effettuare un unico tampone con modalità di prelievo differenti“, spiegano dal sindacato che hanno segnalazioni a riguardo provenienti da tutte le aziende ospedaliere del Piemonte. “In alcune aziende sappiamo che viene effettuato un tampone nelle due narici, in altre in una sola e in altre ancora naso e faringe con un solo tampone. Come sindacato abbiamo portato la problematica all’attenzione dell’Istituto superiore di sanità“.

Il NursInd, infatti, nelle scorse settimane aveva spedito una lettera di denuncia all’Iss chiedendo se tale metodo di ricerca fosse sufficiente o meno a individuare il SARS-CoV-2. Tutto questo è nato quando a fine marzo la Regione Piemonte aveva deciso di effettuare tamponi su tutti gli operatori sanitari. Una decisione ritenuta opportuna ma che ha aperto il dibattito proprio sui criteri e modalità di questa operazione. Ma questa impostazione ha prodotto una mancanza di uniformità procedurale tra le aziende sanitarie e quindi a risultati difformi su tutto il territorio regionale.

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