6 Maggio 2020
14:15
Terme di Acqui, Uiltucs: “Cautela nel riaprire”. Lucchini: “Non sono stato invitato all’incontro”
ACQUI TERME – Riguardo la delicata situazione delle Terme di Acqui il sindacato Uiltucs della provincia di Alessandria è tornato a rimarcare tutte le “problematiche relative alla situazione del comparto termale e turistico“ emerse durante l’incontro di ieri tra direzione di Terme di Acqui, Confindustria e le parti sociali.
“La direzione ha confermano che in tutta Italia gli impianti termali sono e restano ancora chiusi fino a nuove disposizioni, ribadendo che ad oggi, non si può prevedere un’apertura prima della fine dell’estate, inizio autunno.
Dal punto di vista occupazionale i dipendenti già nella fase 1 a casa e posti in Cassa Integrazione (FIS Fondo integrazione salariale) sono ancora in attesa di ricevere il pagamento da parte dell’Inps. La situazione è chiaramente molto preoccupante e questi ritardi creano grandissimi disagi alle famiglie. Oggi siamo in attesa del nuovo decreto, che dovrebbe arrivare tra poche ore, per rinnovare l’ammortizzatore sociale per tutto il periodo in cui sarà possibile. Al momento questo è l’unico strumento per mantenere vivo il legame tra azienda e dipendenti in attesa di una ripresa delle attività.
Per quanto riguarda i lavoratori stagionali le misure messe in campo dal Governo prevedono un bonus che però non può essere l’unica soluzione e in questo senso ci siamo fatti carico di portare ai diversi tavoli le richieste di attenzione per un intero comparto che al momento fatica a vedere il proprio futuro.
“La richiesta di incontro che si è svolto ieri era stata estesa, come altre volte in precedenza, all’Amministrazione comunale ma né il Sindaco né un suo delegato hanno partecipato all’incontro” ha detto il segretario provinciale di Uiltucs Maura Settimo “Questo non è sicuramente un segnale positivo e ci auguriamo che il percorso che stiamo condividendo con l’azienda possa essere intrapreso attivamente anche con l’Amministrazione in quanto il futuro delle Terme coincide con la ripresa turistica ed economica dell’intera città e dei suoi abitanti. A questo seguiranno altri incontri di aggiornamento sul futuro del comparto”.
Il mondo termale, lo ricordiamo, rientra nell’ambito del settore turistico che ancora oggi è in bilico e attende indicazioni precise su come e quando poter ripartire in sicurezza, senza perdere la stagione estiva. Le terme, come sappiamo, sono frequentate tradizionalmente da un target over 60, quindi è giusto essere cauti e comprendere bene cosa sarà possibile riaprire e come, sempre nel rispetto delle norme e della sicurezza.
“La piscina monumentale di Acqui, con i suoi 4500 mq, resta la più grande del nostro Paese quindi un patrimonio importante e da rivalutare e rappresenta simbolicamente un po’ tutti gli impianti d’Italia. La mancata apertura sarebbe un grave danno per la città e per i lavoratori stagionali“ ha concluso Maura Settimo.
Il sindaco di Acqui Lorenzo Lucchini ha poi chiarito che nessun membro della Giunta è stato convocato all’incontro.
“Ho sempre partecipato a ogni incontro in cui sono stato invitato, che questo sia stato convocato in un palazzo o in una piazza. È molto grave che l’Amministrazione comunale non sia stata invitata né ufficiosamente né ufficialmente a una riunione così delicata e sensibile per il territorio: al momento non abbiamo la capacità di prevedere la calendarizzazione di un incontro. Il turismo e le terme rivestono un importante ruolo per il tessuto economico della nostra realtà: è inaccettabile, quindi, che le autorità locali non siano state coinvolte. Siamo sempre disponibili al confronto, ma rigettiamo ogni accusa infondata. La disponibilità è totale, ma la polemica gratuita non serve a nessuno e in particolare ai soggetti più deboli in questa fase, che sono i lavoratori”.