8 Maggio 2020
16:39
Il Piemonte affronta la fase 2 con tre modelli di monitoraggio: “Fondamentale la massima prudenza”
PIEMONTE – Il Piemonte riparte. Lo farà con un sistema di vigilanza e monitoraggio unico nel suo genere e che permetterà di avere in tempo reale un quadro sempre aggiornato dell’andamento nella nostra Regione della situazione sanitaria legata al coronavirus. “In Piemonte avremo tre modelli di monitoraggio per la fase 2. Il primo è quello previsto dal Dpcm del 26 aprile in cui il Governo ha dato di fatto il via libera alla fine del lockdown e all’inizio di una graduale ripresa“, ha spiegato Alberto Cirio. Si tratta del monitoraggio di interfaccia con il ministero della Salute e la piattaforma Covid che permette di leggere i dati regionali e nazionali della curva epidemiologica del coronavirus e prendere di conseguenza tempestivamente ogni iniziativa.
A livello di Regione Piemonte sono stati aggiunti altri due monitoraggi oltre a quello voluto dal Governo centrale: “Uno sarà territoriale e quotidiano, l’altro ci permetterà di collaborare e interfacciarci con prefetti, Amministrori, Enti gestori e Asl e si interfaccia ogni due o tre giorni“, ha spiegato ancora Cirio. “La Fase 2 era estremamente attesa, le aspettative dei cittadini sono tante come anche però le paure e i timori. Per questo credo debba essere interpretata con prudenza e con senso di responsabilità“, ha aggiunto Cirio.
“Per ora sulle riaperture anticipate non è arrivata nessuna risposta dal governo“, ha aggiunto Cirio mettendo di fatto le mani avanti sulle richieste avanzate dalla Conferenza delle Regioni di anticipare alcune riaperture. “Il Piemonte ha assunto la posizione comune della Conferenza, chiedendo l’anticipo ma abbiamo anche rivendicato di assumere le decisioni del caso” in base all’andamento dei contagi.