Autore Redazione
sabato
9 Maggio 2020
03:32
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Cronaca - Alessandria

Coronavirus, Asl: “Migliaia di segnalazioni all’improvviso: eravamo impreparati”

Coronavirus, Asl: “Migliaia di segnalazioni all’improvviso: eravamo impreparati”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “Eravamo come una macchina abituata a percorrere a passo lento una tranquilla strada di campagna costretta da un giorno all’altro ad andare ai 200 all’ora in autostrada”. Ai microfoni di Radio Gold Orazio Barresi, direttore del Distretto Asl di Novi e Tortona e referente del Servizio igiene e sanità pubblica per l’emergenza coronavirus ha raccontato così il lavoro di raccolta delle segnalazioni di casi sospetti e dell’avvio delle procedure di cura dei malati di covid 19, un sistema più volte oggetto di critiche da parte di tanti cittadini in queste settimane. 

“L’emergenza coronavirus è stato un evento eccezionale che ci ha trovato impreparati” ha sottolineato il dottor Barresi “a gennaio lavoravano al Sisp appena tre medici più uno part time, oggi ce ne sono 29, con sei postazioni telefoniche attive per 12 ore al giorno. Purtroppo la nostra provincia è stata particolarmente colpita per i tanti contatti con la Lombardia: basti pensare che la metà delle persone attive a Tortona ha interconnessioni forti con la regione confinante e, in particolare, con quelle zone da dove si sono sviluppati i primi focolai”.

“Pratiche perse? In alcuni casi potrà anche essere successo questo ma non me ne risultano tante. I ritardi nelle risposte ai pazienti sono stati soprattutto provocati dall’accumulo improvviso di segnalazioni, riceviamo fino a 1300 al giorno. E poi ricordo il problema dei pochi laboratori sui quali, inizialmente, il Piemonte poteva contare per processare i tamponi. Perchè tanti ritardi? In molti casi avevamo dei numeri di telefono che alla fine risultavano non corretti e quindi bisognava risalire a quelli giusti. Tra noi e l’Ospedale di Alessandria il dialogo e la comunicazione sono costanti ma se un paziente inizialmente gestito dall’Asl passava in gestione all’Aso la comunicazione viaggiava con una latenza di circa dieci giorni”.

“La piattaforma regionale, inoltre, si sta adattando a una funzione per la quale non era stata inizialmente ideata: da strumento per le segnalazioni e la raccolta di dati si è trasformato in preziosa modalità di comunicazione”.

“Oggi” ha comunque rassicutato Orazio Barresi “il sistema è più oliato, anche se il numero delle chiamate è sempre lo stesso. Rispetto ad altre Asl della nostra regione, però, in provincia subito abbiamo stipulato un accordo coi medici di medicina generale per far certificare a loro la diagnosi e l’avvio della cura. Questo aspetto è stato molto importante. È vero che tanti pazienti si sono sentiti dimenticati ma dall’inizio di maggio spetta proprio ai medici di medicina generale contattarli e controllare il decorso della cura. Attraverso le Usca, inoltre, stiamo garantendo le visite a casa”.

Un’altra importante azione dell’Asl di Alessandria, secondo il referente dell’emergenza Covid, è l’accordo con un laboratorio di Brescia per far processare i tamponi nelle rsa, nelle case di riposo e centri diurni, evitando così di ingolfare il percorso parallelo dei test sulle persone contagiate o che attendono di sapere se sono guarite. “Su questo fronte la situazione si è stabilizzata, registriamo pochissimi nuovi casi. Il grande problema delle prime settimane è stata la carenza di personale, molti si erano ammalati”.

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