12 Maggio 2020
10:55
Federfarma: “Finite mascherine 50cent”. Oggi in Piemonte ne arrivano 133 mila ovvero 0,032 ad abitante
TORINO – Se Carlo Emilio Gadda fosse ancora in vita avrebbe intitolato questo articolo Quer pasticciaccio brutto delle mascherine. Perché dei Dpi il cui prezzo, come annunciato da Conte nell’ultimo discorso alla nazione, doveva essere calmierato non c’è nemmeno più l’ombra. La denuncia è arrivata da Federfarma che ha sottolineato l’assenza – e il rischio che ne comporta – dei dispositivi di protezione da indossare obbligatoriamente per legge quando si entra in luoghi pubblici.
“Nella quasi totalità delle farmacie dove sono state consegnate a prezzo calmierato, per esempio a Roma, le mascherine chirurgiche sono già finite. Non sono state ancora consegnate in altre grandi città come Milano e Torino e c’è ancora stallo sulla carenza di mascherine“, spiega Marco Cossolo, presidente di Federfarma. Che poi aggiunge e sottolinea come “i farmacisti sono disponibili alla vendita, ma le ingenti quantità promesse, affinché queste ultime fossero nella disponibilità delle farmacie, purtroppo non sono arrivate. Su questo siamo punto e a capo“. Del resto il fabbisogno giornaliero stimato è di circa 10 milioni di mascherine al giorno.
Per oggi in Piemonte è previsto l’arrivo di 133 mila mascherine al distributore Unifarma che, dopo esserne arrivate in possesso, le distribuirà tra le farmacie del territorio. Si tratta di un numero estremamente piccolo di dispositivi per una regione che conta oltre 4 milioni di abitanti. Questo vuol dire che delle 133 mila mascherine il cui prezzo è stato calmierato ne saranno disponibili 0,032 ad abitante. “Oltre alle mascherine, c’è una fortissima carenza di guanti e di alcol per disinfettare. Sono introvabili nelle farmacie italiane“, spiega invece Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma. “Il prezzo dei guanti, in lattice o nitrile, si è triplicato o quadruplicato negli ultimi mesi dopo l’emergenza Covid-19 e questo deriva dall’altissimo costo di acquisto pagato dalla farmacia ai fornitori, per il fatto che le materie prime sono aumentate, la richiesta si è moltiplicata per mille e le giacenze di magazzino sono ormai finite“, ha poi aggiunto.
Gli attacchi di Federfarma sono stati rispediti al mittente, attraverso una nota, del Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri. “Il prezzo massimo è stato fissato nell’esclusivo interesse dei cittadini. Anche perché chi oggi afferma di non avere mascherine e di aver bisogno delle forniture del Commissario, fino a qualche settimana fa le aveva e le faceva pagare ben di più ai cittadini. La colpa non è mia ma di distributori e farmacisti“. Arcuri ha poi sottolineato che “le farmacie non hanno le mascherine perché due società di distribuzione hanno dichiarato il falso non avendo nei magazzini i 12 milioni di mascherine che sostenevano di avere“.