14 Maggio 2020
05:43
Comitato 3A su biodigestore: “Inspiegabile la Conferenza Servizi convocata il 19 maggio”
CARENTINO – “Sorprendente e sgradevole”. Il Comitato 3A ha definito così la decisione della Provincia di Alessandria di organizzare per il prossimo 19 maggio la conferenza dei servizi sul progetto della ditta Agribio per il biodigestore a Carentino, un impianto per il trattamento di fanghi di origine civile e industriale, circa 30 mila tonnellate di fanghi all’anno.
“In questa fase 2 di sperata ma tuttora incerta uscita dalla pandemia vengono date giustamente priorità alle attività esistenti per una loro vitale ripresa, al fine di superare le crisi economica, operativa ed occupazionale che affliggono il nostro Monferrato e più in generale il Paese.
Appare quindi inspiegabile che ad una iniziativa molto contestata da Sindaci e cittadinanze qual è la realizzazione di un centro per il trattamento dei fanghi venga data una particolare priorità. Infatti, organizzare per il prossimo martedì 19 maggio la Conferenza dei Servizi per valutare le modifiche apportate ad un progetto che era stato già bocciato dalla Provincia di Alessandria oltre 18 mesi fa e che, a detta di stimati professionisti, continua a non rispondere ai vincoli ed alle prescrizioni di tutela ambientale imposti dalla legge, è oltremodo preoccupante.
Temiamo infatti che utilizzare la sospensione dei diritti di partecipazione (al massimo 1 persona per Ente) serva a mettere la sordina alla inaccettabile iniziativa, evitando contestazioni ufficiali a tutto vantaggio di un esito positivo contrario a qualsiasi razionalità per la tutela del paesaggio, per la ripresa e lo sviluppo delle iniziative turistiche ed agronomiche che hanno le loro radici proprio in quest’ area del Monferrato.
Vero è che siamo in uno Stato di diritto, ma considerata la situazione generale, c’era da ritenere che il progetto venisse bocciato senza possibilità di appello, sulla base delle contestazioni dei professionisti in termini di impostazione e contenuto. Infatti, oltre alle mancate distanze regolamentari dalla Provinciale e dalle case adiacenti, il progetto non risponde alle prescrizioni del piano Regolatore del Comune di Carentino che non consente attività soggette ad impatto ambientale ed relativa procedura qual è quella attuale. Inoltre, si vuole utilizzare il guscio di un fabbricato esistente per localizzare un impianto che non risponde alle regole di una gestione razionale per i vincoli che derivano proprio dalla geometria dello stesso guscio.
Siamo consapevoli che dobbiamo tutti operare per la ripresa, senza tuttavia consentire che la pandemia, ovvero “la fortuna insperata” del tempo sospeso del coronavirus, venga utilizzata per limitare i diritti dei cittadini e dei Sindaci che vogliono evitare un macroscopico danno all’Ambiente proprio ora che tutti comprendono il suo valore se viene mantenuto incontaminato, anche sulla base delle evidenze sottolineate dalla scienza in merito alla correlazione tra diffusione del virus e inquinamento”.