Autore Redazione
venerdì
15 Maggio 2020
12:08
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Cronaca - Piemonte

Il 18 maggio il Piemonte riparte tra poche certezze e tanti dubbi

Il 18 maggio il Piemonte riparte tra poche certezze e tanti dubbi

PIEMONTE – A oggi, in attesa delle comunicazioni da Roma sulle disposizioni di riapertura, l’unica certezza e che il 18 maggio anche il Piemonte ripartirà. Non ci saranno quindi veti o ulteriori restrizioni – come accaduto in passato per prudenza – da parte della Regione a chi per decreto nazionale sarà autorizzato ad alzare le saracinesche a partire da lunedì. E proprio dal 18 riapriranno i negozi dello shopping, i bar, i ristoranti, i parrucchieri (forse). Ci saranno limitazioni, regole e contingentamenti, ma sarà comunque una ripartenza anche più importante di quella avvenuta quasi due settimane fa.

Ma se la Regione, che continuerà a monitorare (così come lo Stato) l’andamento della curva dei contagi del coronavirus, darà il via libera al ritorno alla normalità, sono gli esercenti a temere per il futuro. Un futuro fatto di incertezze. Soprattutto nelle regole di sicurezza da applicare. Perché a poco più di due giorni dalle riaperture queste, oltre a non essere ancora chiare, non sono state ufficializzate. In molti hanno parlato di linee guida irricevibili sul distanziamento stilate dall’Inail e che dovranno essere – secondo quanto si apprende – rigidamente compilate.

Intanto il presidente della Regione Alberto Cirio questa mattina si sta confrontando con il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e quello agli Affari regionali Francesco Boccia proprio sulle riaperture. Nel pomeriggio il Governatore del Piemonte aggiornerà poi la cittadinanza su quello che scaturirà da questo incontro. Sul tavolo della trattativa proprio la spinosa tematica delle regole sulle procedure di sicurezza. Cirio vorrebbe avere certezze e punti saldi prima di firmare un’ordinanza regionale che entrerebbe in vigore da lunedì. Un vero e proprio braccio di ferro che la Regione non sembra intenzionata a perdere.

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