18 Maggio 2020
10:53
Il grido d’allarme delle discoteche: “Chiusi da mesi, ora rischiamo di sparire”
PIEMONTE – Nel nuovo Dpcm firmato nella serata di domenica 17 maggio dal premier Giuseppe Conte non c’è spazio per discoteche e sale da ballo. Dal 15 giugno il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri prevede la riapertura “con posti a sedere preassegnati e distanziati“, oltre che ingressi contingentati, di cinema e teatri. Non delle discoteche e sale da ballo per cui resta ancora attivo il divieto. A oggi il Governo, infatti, non sembra ancor trovato la soluzione giusta per rilanciare un settore che all’anno ha un fatturato di 7,5 miliardi e 400 mila occupati.
Del resto, a oggi, tutto ruota attorno a una semplice parole: distanziamento sociale. Un termine, entrato prepotentemente nel nostro vocabolario, e che difficilmente riesce a combaciare con il concept delle discoteche. Risulta infatti impossibile sulla pista da ballo mantenere o far rispettare la distanza di sicurezza e l’obbligo della mascherina. Da qui la decisione di rimandare la decisione e mantenere l’obbligo di chiusura. Questo però sta provocando enormi disagi a un settore che è chiuso da marzo e che sta attraversando il terzo mese di lockdown.
Ecco che i gestori di discoteche, sale da ballo e night club hanno deciso di organizzare il 4 giugno una grande manifestazione a Montecitorio. La speranza è di radunare 10 mila persone provenienti da tutta Italia, Piemonte e Alessandrino compresi. Le associazioni intanto lanciano il grido d’allarme perché nel caso in cui anche in estate non si dovesse sbloccare la situazioni molti imprenditori del settore dovranno chiudere per non aprire più.