Conte annuncia test sierologici a campione in tutta Italia. Cirio: “Non sono diagnostici”

ROMA – L’Italia è pronta a testare i suoi cittadini. Da lunedì 25 maggio, infatti, partirà la campagna nazionale dei test sierologici su un campione volontario di 150mila cittadini. A questo si aggiungerà anche la sperimentazione della app Immuni per il tracciamento dei contatti dopo il via libera dato dalla Conferenza Stato-Regioni. A comunicare le importanti novità è stato il premier Giuseppe Conte, nell’informativa in Aula alla Camera sulla fase 2. Una fase che sta beneficiando, secondo il presidente del Consiglio dei Ministri, del lockdown terminato il 4 maggio e di una progressiva e graduale riapertura e ripartenza.

“In questa fase più che mai resta fondamentale il rispetto delle distanze di sicurezza e dove necessario l’uso delle mascherine“, spiega Conte prima di addentrarsi nello spiegare il piano di monitoraggio sui test sierologici. E sarà la Crode Rossa italiana dal 25 maggio a contattare tramite telefonate i cittadini a campione che parteciperanno alla campagna dei test sierologici. Che, come sottolinea ancora Conte, saranno gratuiti per 150 mila cittadini e per “un’esclusiva finalità di ricerca scientifica“. Per farli, precisa il premier, “occorrerà uno sforzo che si basa sul lavoro di volontari sul territorio” e ci sarà “una struttura nazionale di coordinamento“.

E Proprio sui test sierologici Alberto Cirio ha espresso alcune perplessità. In particolare il Governatore del Piemonte ha chiesto che il Ministero della Salute e l’Iss facciano chiarezza: “Si tratta di un tema delicato e importante su cui auspichiamo ci sia una voce univoca. Ormai è chiaro che i test ematici sono importanti sotto il profilo di analisi epidemiologica ma nello stesso tempo le persone devono sapere che non hanno valore diagnostico“. Questo perché i test sierologici “danno una prima indicazione a cui deve seguire un tampone“.