11 Giugno 2020
10:26
I consumi al dettaglio crollano. Confesercenti chiede un piano di rilancio subito
ALESSANDRIA – Le vendite al dettaglio stanno continuando a crollare e testimoniano la povertà del Paese dopo l’emergenza coronavirus. Confesercenti delinea un quadro allarmante per il mondo del piccolo commercio, frutto di crollo delle vendite a dettaglio del -18,4% a marzo esploso poi ad aprile con un pesantissimo -26,3%. Per alcuni prodotti, in particolare l’abbigliamento (-83,4%) e le calzature (90,6%), situazione che ha mandato in fumo l’intera stagione primavera-estate con il contemporaneo forte accumuli di scorte. Solo i generi alimentari hanno tenuto registrando un +6,1% tendenziale contro tutti gli altri che hanno subito un -52,2%.
Si evidenzia anche una profonda divergenza anche nelle forme distributive, con i negozi di vicinato che ad aprile hanno segnato un calo delle vendite del 37% mentre la grande distribuzione registra un -16,4%, oggettivamente rilevante ma più contenuta.
Il timore è che la tendenza al risparmio a scopo precauzionale possa portare a un downgrade della spesa da un punto di vista qualitativo e quantitativo, probabilmente con una maggiore incidenza dei prodotti di base, dei formati distributivi più economici, e la contestuale accelerazione delle vendite online (il +27,1 ad aprile rappresenta la variazione più alta degli ultimi 2 anni, se si esclude dicembre 2019). Lo scenario temuto da Confesercenti è che possa cedere il tessuto di esercizi di vicinato, “un valore economico e sociale“. L’associazione per questo motivo, tamponata l’emergenza, chiede un “piano di rilancio dedicato al commercio di prossimità. Servono strumenti su misura per gli esercizi di quartiere – ad esempio detrazioni ad hoc per questa tipologia di attività – e un intervento significativo sulla web tax per favorire un riequilibrio della concorrenza tra i canali distributivi. Il tutto in un quadro più ampio di recupero e rilancio della vivibilità e di freno alla desertificazione di centri storici e periferie. Stanno per partire gli Stati Generali, che accompagnati dalle solite polemiche, si spera possano essere l’agenda economica delle riforme per costruire una nuova architettura dello Stato. Allora per il comparto che Confesercenti rappresenta, occorre favorire la formazione degli imprenditori e la modernizzazione della rete, dalla creazione di piattaforme online indipendenti che permettano alle imprese di vicinato di ricevere prenotazioni ed effettuare vendite senza costi aggiuntivi ad incentivi più sostanziosi e diffusi per la moneta elettronica. Allo stesso tempo, dobbiamo cambiare passo sulla burocrazia, accelerando e semplificando le procedure: la liquidità e gli stanziamenti a fondo perduto per le PMI devono avere disponibilità immediata, insieme all’estensione degli ammortizzatori sociali e dei periodi di cassa integrazione. La crisi, conclude Confesercenti, deve essere l’occasione per ridisegnare l’Italia grazie a una nuova unità tra forze politiche e sociali, questo è il messaggio del Premier Conte e Confesercenti si augura che l’imminenza degli Stati Generali metta in pratica questi buoni propositi perché le imprese – e i lavoratori – non possono più aspettare – dichiarano Manuela Ulandi e Michela Mandrino di Confesercenti della provincia di Alessandria.