Autore Redazione
venerdì
12 Giugno 2020
18:55
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Cronaca - Alessandria

PFAS nell’acquedotto di Montecastello, il paese chiude il pozzo e attende l’esito delle nuove analisi

PFAS nell’acquedotto di Montecastello, il paese chiude il pozzo e attende l’esito delle nuove analisi

MONTECASTELLO – Montecastello sta cercando di capire come mai siano state trovate tracce di PFAS-C6O4 nell’acqua. Intanto, a scopo precauzionale, il sindaco Gianluca Penna ha bypassato il problema collegando l’acquedotto, in accordo e con il contributo di Amag, al pozzo di Pietra Marazzi. La rilevata presenza della sostanza è frutto dei controlli effettuati da Arpa nei mesi passati e in particolare a novembre, subito dopo il periodo delle alluvioni. “Abbiamo comunicato ad Amag e al Comune questa situazione e fortunatamente a Montecastello era possibile intercettare un altro pozzo – ha spiegato il Direttore di Arpa, Alberto Maffiotti. Non è detto che il PFAS ci sia ancora ma intanto abbiamo avviato altri campionamenti ad aprile e ora siamo in attesa di altri dati“.

Le verifiche di Arpa sono avvenute in tutta la provincia rilevando l’anomalia a Montecastello, spiega ancora Maffiotti, “che attinge l’acqua dal pozzo vicino al fiume Tanaro dove ci sono anche gli scarichi del polo chimico“. “È importante tuttavia chiarire – spiega il sindaco Penna – che non ci sono mai stati dubbi di potabilità dell’acqua. Sul PFAS non esistono limiti al momento, ed è chiaro che non ci sono rischi particolari conosciuti anche se in via precauzionale ci siamo collegati a Pietramarazzi in attesa di chiarire cosa sia accaduto”.
Ora sono partiti altri prelievi anche perché “Montecastello è stata esposta a eventi alluvionali inoltre la zona del pozzo è a ridosso del Tanaro. L’innalzamento della falda – continua il sindaco di Montecastello – può aver prodotto il contatto con materiale contaminato e quindi questi valori di PFAS potrebbero non sussistere più, ma dobbiamo capire cosa sia avvenuto anche in prospettiva“.  Le ulteriori analisi serviranno a capire cosa sai realmente accaduto perché “il prodotto è quello che viene utilizzato nel polo chimico di Spinetta anche se la cosa strana, emersa in un incontro con Amag e Arpa, è che il nostro pozzo è molto distante da quell’insediamento e se è vero che siamo vicini al fiume è anche vero che nel Tanaro e nella Bormida i valori di PFAS sono sempre stati molto bassi.
Il primo cittadino di Montecastello intanto ha comunque intenzione di organizzare un incontro pubblico con la cittadinanza per informarla della situazione e in più ha comunicato la volontà di partecipare alla prossima Conferenza dei Servizi chiamata a valutare la richiesta di Solvay relativa all’ampliamento della produzione del C6O4.

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