Siamo ancora in emergenza Covid-19? I chiarimenti della Questura di Alessandria

ALESSANDRIA – In tutta Italia i dati relativi alla diffusione del coronavirus sono migliori di quanto ci si aspettasse in un primo momento. Tanto che in diverse regioni del Centro-Sud si è arrivati al tanto sperato contagio zero. Questo non vuol dire che l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 sia terminata. A spiegarlo, in un lungo post sulla propria pagina Facebook, ci ha pensato la Questura di Alessandria.

“Non possiamo parlare del Dpcm 11 giugno 2020 se non partiamo dal Decreto legge del 16 maggio 2020“, si legge. In quel provvedimento d’urgenza si indicava che la situazione emergenziale era ed è prevista (almeno) fino al 31 luglio 2020. “Perciò, non siamo fuori pericolo, insomma dobbiamo sempre stare attenti ad evitare situazioni di possibile contagio! Il Decreto legge fissa i ‘paletti’ dentro i quali si dovranno muovere i Dpcm del Presidente del Consiglio (o, in caso di estrema urgenza, dal Ministro della Salute o dalle Regioni) fino al 31 luglio 2020“.

Nella fase 3, come è stata definita quella finestra che dal 4 giugno permette lo spostamento tra regioni, rimane vietato creare assembramenti. “Infatti, i comportamenti ancora vietati, ad esempio l’aperitivo in piazza tutti insieme, sono proprio quelli che provocano, anche senza volerlo, assembramento. Ricordiamo che l’assembramento è la concentrazione spontanea di più persone in uno stesso luogo che non riescono a stare distanti l’uno dagli altri; oltre all’aperitivo in piazza, pensiamo a concerti allo stadio o nelle piazze, alle fiere, alle discoteche, tutte situazioni che, come vedremo,possono essere ancora vietate e sanzionate con un minimo 400 euro ed eventuale chiusura dell’attività coinvolta da 5 a 30 giorni“.

Nel post della Questura, e che trovate in allegato nell’articolo, ci sono tutte le regole relative a questa fase 3.