Icardi chiede di aprire un dialogo con l’Aifa per l’uso del Plaquenil contro il Covid

TORINO – “L’Aifa si è resa disponibile al confronto con le rappresentanze sanitarie per ragionare sui dati delle singole sperimentazioni regionali sull’uso dell’idrossiclorochina e valutare l’eventualità di protocolli alternativi“, lo ha detto l’assessore regionale alla Sanità Icardi, dopo che l’Agenzia del farmaco aveva bloccato l’uso del Plaquenil per la cura del coronavirus.

“Se l’idrossiclorochina non va bene, occorre concordare altre soluzioni, altrimenti viene meno il perno su cui ruota gran parte della strategia di cura domiciliare dei pazienti Covid“, ha aggiunto Icardi sottolineando come in questo senso si rischierebbe di “affollare gli ospedali mettendone in crisi l’operatività. In Piemonte, i protocolli farmacologici di cura domiciliare del coronavirus con idrossiclorochina, in fase precoce, hanno dato risultati molto incoraggianti, che siamo in grado di documentare. Chiediamo l’attivazione di un “registro 648” per consentire l’erogazione di questo farmaco a carico del Servizio sanitario nazionale per la somministrazione domiciliare. L’Aifa ci fornirà, per contro, gli studi sui quali ha deciso di bloccarne l’utilizzo“.