Autore Redazione
giovedì
18 Giugno 2020
17:41
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Cronaca - Alessandria

Una piattaforma digitale per aiutare chi ha bisogno: dal caffè sospeso alla “Spesasospesa”

Una piattaforma digitale per aiutare chi ha bisogno: dal caffè sospeso alla “Spesasospesa”

ALESSANDRIA – La generosità di Napoli ha contagiato anche Alessandria, tra le prime città ad aderire al progetto della “Spesasospesa”. Tutto nasce dalla tradizione napoletana di lasciare il caffè pagato, in sospeso appunto, a chi non può permetterselo, una abitudine declinata ora, in emergenza covid, sfruttando il digitale, per dare un sostegno a chi si trova in difficoltà quotidianamente. Il progetto infatti digitalizza il flusso di donazioni e mette in rete i cittadini, i Comuni, gli enti no-profit del territorio e le imprese alimentari.

SpesaSospesa.org, con l’adesione del Comune di Alessandria, non è una semplice campagna di raccolta fondi per donare cibo a chi non ne ha ma è “un flusso circolare virtuoso” hanno spiegato i due ideatori, Davide Devenuto e Serena Rossi, attori di Un Posto al Sole, intenzionati a creare qualcosa che fosse utile alla comunità e a “dare un contributo a chi è in difficoltà facendo crescere contemporaneamente il territorio“. Il progetto in breve tempo ha preso forma ed è divenuto realtà e oltre ad Alessandria, ha trovato sponda nei Comuni di Napoli, Perugia, Catanzaro e Afragola oltre a essere inserito dal Comune di Torino nel portale Torino City Love tra le azioni di solidarietà e innovazione per il territorio.

Per Alessandria protagonisti di questa catena solidale sono il Comune, che potrà vedere i donatori e gli enti non-profit del proprio territorio di riferimento, le aziende alimentari, cioè i “donatori“, che potranno caricare i propri prodotti in eccedenza nella piattaforma, e gli Enti non-profit, a partire dalla Caritas Diocesana con cui ad Alessandria viene attuata questa prima fase di avvio sperimentale del progetto, tramite l’associazione Opere Giustizia e Carità. Gli enti non-profit potranno vedere in tempo reale i prodotti alimentari disponibili, prenotarli gratuitamente per il ritiro e destinarli alle persone bisognose. A rendere completo questo meccanismo i cittadini che potranno decidere di compiere personali donazioni per finanziare l’acquisto dei generi alimentari per le persone bisognose. A beneficiare della solidarietà saranno i cittadini in difficoltà che, grazie alla Caritas Diocesana di Alessandria, riceveranno gratuitamente i “cestini di spesa”. Anche le aziende in crisi potranno ottenere un sostegno perché potranno vedersi acquistare, grazie alla piattaforma Regusto, i propri prodotti e quindi ricevere una ulteriore vetrina.

L’iniziativa arriva in un momento delicato, come ha spiegato il direttore della Caritas, Giampaolo Mortara, poiché giornalmente si affacciano “povertà nuove e diverse rispetto agli ultimi anni anche se le situazioni di bisogno sono sempre le stesse“. Cambia la quantità di richieste di aiuto, che ha subito un’impennata come si vede nelle mense dove i pasti giornalieri sono passati dai 60-70 a un centinaio “con la presenza di volti mai visti prima“. L’emergenza tuttavia ha acceso un percorso di solidarietà importante che ha dato la spinta a nuovi metodi di aiuto, ha spiegato l’assessore all’Innovazione digitale, Cherima Fteita. L’esponente della giunta ha auspicato che “l’iniziativa possa essere un mezzo per alleviare le problematiche di tante famiglie e questo progetto è una grande occasione per dare un sostegno concreto alla comunità, sfruttando la tecnologia blockchain per certificare e rendere trasparente ogni flusso interno alla piattaforma“. Un approccio che ha beneficiato anche “dell’autorevolezza dei partner promotori del progetto tra i quali Sorgenia, Regusto, Recuperiamo srl/FoodChain i cui rappresentanti ci hanno oggi aiutato a comprendere nel dettaglio le peculiarità di “SpesaSospesa.org” e la sua importanza strategica anche per la nostra realtà locale nonché le possibilità di ulteriore sviluppo a partire da questo primo step sperimentale programmato per Alessandria fino alla fine di ottobre di quest’anno“. L’accordo di adesione al progetto è a titolo sperimentale sino al 31 ottobre 2020 e non comporta alcuna spesa a carico del Comune.

A rendere ancora più etico il progetto la chiarezza del flusso di donazioni è certificato dall’innovativa piattaforma di food sharing “Regusto”. Grazie alla tecnologia blockchain integrata, tutte le transazioni, i movimenti e le destinazioni degli alimenti saranno tracciate in totale trasparenza. Mentre le donazioni in denaro saranno consegnate ai Comuni o alle associazioni presenti sul territorio e verranno utilizzate per comprare gli alimenti a prezzi scontati dalle imprese alimentari aderenti. Un tracciamento che certifica la “qualità e il livello dell’iniziativa” ha aggiunto Gianni Ivaldi, Presidente del Cissaca.

Lo sforzo si inserisce perfettamente, ha aggiunto il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, nel percorso di “fuoriuscita dalla fase più acuta dell’emergenza pandemica da Covid-19 e, per altro verso, è coerente a quanto abbiamo definito con il Piano “AL Via”: l’atto di indirizzo approvato dalla Giunta Comunale un mese fa che definisce le iniziative studiate per garantire la ripresa economica e sociale di Alessandria“. Il Comune, ha concluso il sindaco, ha aderito col cuore e con entusiasmo “perché in questo progetto c’è anche un pezzo di Alessandria”, riferendosi in particolare al “sistema di block-chain in ambito urbanistico sperimentato ad Alessandria“.

Intanto, come ha illustrato l’assessore alle Politiche sociali, Piervittorio Ciccaglioni, “la piattaforma Regusto, affiancata alla realizzazione di SpesaSospesa.org, è uno strumento che può senza dubbio supportare e implementare le iniziative già in essere all’interno del Comune di Alessandria“.

È possibile contribuire a SpesaSospesa.org con donazioni libere in denaro attraverso la piattaforma di raccolta fondi CharityStars. Anche Sorgenia partecipa all’iniziativa, trasformando in donazione il valore dell’ultima bolletta di ciascun cliente che deciderà di aderire all’iniziativa (www.sorgenia.it/spesa-sospesa) e coinvolgendo i dipendenti, che hanno già contribuito con 20mila euro. Le imprese alimentari, le catene di distribuzione e i produttori locali potranno sia donare i prodotti in eccedenza o in scadenza, sia vendere i propri prodotti a prezzi scontati contribuendo così alla lotta allo spreco alimentare (www.spesasospesa.org).

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