19 Giugno 2020
08:00
Uno studio per capire il comportamento del covid: l’appello a chi ha contratto il virus ed è ancora positivo
ALESSANDRIA – L’Ospedale di Alessandria ha fatto partire uno studio per inquadrare il covid-19. Si chiama “Esauri-T” e prende il nome dai linfociti-T che sembrano essere paralizzati dal virus, impedendo quindi a queste cellule del sistema immunitario di combatterlo. Per avere certezze su questo tipo di comportamento del covid è stato avviato questo studio importante che però ha bisogno dell’aiuto dei cittadini. In particolare i medici dell’ospedale hanno bisogno di soggetti che abbiano contratto il virus e con tampone ancora positivo dopo 4 settimane, senza sintomi o con sintomi lievi. I pazienti subiranno un semplice prelievo del sangue e aiuteranno la ricerca.
Lo studio parte dal possibile parallelismo tra i meccanismi che i tumori utilizzano per “evadere” il sistema immunitario che potrebbero essere simili a quelli di virus, come spiegano i professionisti aziendali che hanno ideato lo studio, Guido Chichino, Direttore di Malattie Infettive AO AL, Marco Mussa dirigente medico di Malattie Infettive e Federica Grosso, Responsabile Mesotelioma: “Il fenomeno della persistenza del tampone positivo per oltre un mese – spiegano – potrebbe essere dovuto al processo denominato “Immunoesaurimento”. L’Immunoesaurimento è una disfunzione di un sottogruppo di globuli bianchi (Cellule T) tipica delle infezioni virali croniche e del cancro, in cui la stimolazione dell’antigene non si esaurisce e la funzione delle Cellule T è profondamente alterata. Il fenomeno si manifesta con una incapacità delle cellule del sistema immunitario a contrastare efficacemente le infezioni virali e il cancro. Molteplici fattori sono legati all’Immunoesaurimento delle Celule T e alla sua severità, questi includono la durata e l’importanza della stimolazione antigenica, la presenza di attivazione da parte di altri cloni cellulari, la presenza di citochine stimolatrici o soppressive e l’espressione di alcuni tipi di recettori. Nel nostro Ospedale stiamo quindi studiando i meccanismi che il virus Covid-19 usa per esaurire questi linfociti T”. Lo studio, inoltre, è supportato dal Rotary, che l’Azienda ringrazia per la collaborazione e l’attenzione. Lo studio si inserisce nelle numerose attività di ricerca che l’Azienda Ospedaliera conduce sia sul Covid (sono circa 35 i progetti avviati) sia sugli altri filoni di ricerca correlati alle patologie ambientali coordinate dall’Infrastruttura Ricerca Formazione e Innovazione diretta da Antonio Maconi. L’appello dei professionisti è rivolto a quei soggetti che, anche se in buona salute, hanno dovuto stare in isolamento per lunghissimi periodi. Chi è interessato a partecipare allo studio può contattali ai seguenti indirizzi mail: guido.chichino@ospedale.al.it; marco.mussa@ospedale.al.it; federica.grosso@ospedale.al.it.