23 Giugno 2020
09:09
A Valenza Italia Viva indica la via per la ripresa: “Sotto un unico simbolo: quello della nostra città”
VALENZA – In una lunga lettera Mauro Milano, del comitato cittadino di Italia Viva, invita all’unità senza pensare a “coalizioni di tipo politico, né simboli di partito“. Le premesse sono il post coronavirus. “Valenza non è più la stessa” spiga Milano e “trascorso il primo mese di lavoro post lockdown, la ripresa pare quantomeno un po’ balbettante, con il comparto orafo segnato da ordinativi non confermati, quando non, addirittura, annullati, e con segnali di rallentamento che arrivano anche dai grandi gruppi del lusso. Questo ci dice, in modo crudo, che i prossimi mesi saranno particolarmente difficili“. La città continua però l’esponente di Italia Viva, “ha la testa dura e anche questa volta saprà rialzarsi” ma per raggiungere questo traguardo “è necessario unire le forze presenti in città“ lasciando “da parte divisioni ideologiche e tradizionali“. In sostanza, sostiene Milano, “occorre un patto fra categorie, fra artigiani e commercianti, fra ente pubblico e iniziativa privata” cercando di evitare un difetto che spesso ha creato problemi alla crescita cittadina, le divisioni.
“Artigiani, commercianti, ma anche categorie ed associazioni, dovranno mettere da parte antiche rivalità ed individualismi, per dare vita, finalmente, ad aggregazioni e forme di collaborazione, che, evitando l’atavico vizio di diventare ulteriore motivo di divisione, saranno le sole armi vincenti in grado di afferrare la ripresa“. Per Milano occorre dirigere le attenzioni sui piccoli artigiani così come sul piccolo commercio. Anche i servizi devono essere indirizzati verso una qualità delle prestazioni erogate pensando meno “alla titolarità delle aziende“. L’Amministrazione dovrà essere “amica” e dimostrare quella capacità di ascolto e considerazione “che non sempre è emersa negli ultimi periodi“. “Un cammino – conclude Milano – certamente non facile, che potrà essere messo in campo solo se imprese, associazioni, corpi intermedi, in definitiva donne e uomini di buona volontà, liberi da condizionamenti e forti di un grande amore per la città, indipendentemente dal credo politico e dalla relativa personale appartenenza, accetteranno di mettere a disposizione esclusiva della città le proprie competenze, il proprio impegno ed il proprio tempo per una sfida tanto grande, quanto appassionante”.