25 Giugno 2020
16:45
L’opposizione alla Giunta di Alessandria: “La città ha bisogno di un progetto, di una visione, coinvolgete tutti”
ALESSANDRIA -La minoranza ad Alessandria chiede all’Amministrazione di avere una “visione“, di “pensare” e guidare un percorso condiviso che possa portare beneficio a tutti. In una mozione appena presentata i consiglieri Giorgio Abonante, Rita Rossa, Enrico Mazzoni, Marica Barrera, Paolo Berta, Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomo chiedono alla giunta di aprire il confronto in consiglio comunale sul Piano Al.Via per migliorarlo e renderlo più funzionale alle esigenze della comunità. L’opposizione infatti contesta all’attuale esecutivo l’assenza di un ragionamento e di un’idea “di quel che sarà il futuro“. Un percorso che può essere concretizzato solo “alimentando progetti di ricerca e attirando professionisti, studenti e ricercatori“. Il processo deve “partire dal basso” con il contributo concreto dei cittadini, delle organizzazioni e dei corpi intermedi.
In questo senso la richiesta è di non concedere più “contributi a pioggia con la a Fondazione o la Camera di Commercio” e di creare invece “un progetto su cui confrontarsi che faccia crescere tutti“, ha spiegato l’ex sindaco Rita Rossa. Secondo la minoranza con l’impegno diffuso che metta insieme Fondazione bancaria, Università, Politecnico, Ospedale, Asl, Camera di Commercio, scuole e associazioni di categoria, è possibile creare una “rete di conoscenze” in grado di aiutare il territorio. Una piattaforma coordinata da un Comune che sia votato molto di più al “pensare” che al “fare“. “Noi invitiamo semplicemente a prendere atto – spiega Giorgio Abonante, consigliere del Pd – del protagonismo civico che sta crescendo, come sta succedendo al Cristo o con i progetti dell’Ospedale di Alessandria con l’Università, e quindi abbiamo sviluppato una proposta che si concentra sul recupero fondi come il crowfunding e microcredito finanziabili solo se il Comune fa da regista di un progetto istituzionale in accordo con enti che hanno a disposizione risorse“. L’Amministrazione potrebbe dar vita a un patto con questi enti in grado di intercettare un milione-un milione e mezzo all’anno per “finanziare progetti che nascono dal basso“.
Il percorso sul riconoscimento Irccs per l’ospedale di Alessandria, ha proseguito Abonante, “dovrebbe mettere attorno a un tavolo persone che abbiano titolo per farlo per andare dal ministro Speranza e sottoporre una idea di sviluppo in grado di avviare un percorso produttivo con il Governo al di là delle polemiche“. Sulla logistica si dovrebbe cercare di chiarire se l’Alessandrino sia destinato a divenire un “parcheggio di container o una vera occasione di sviluppo per il territorio“, ha aggiunto Rita Rossa. “Non siamo per le polemiche – ha aggiunto il consigliere dei 5 stelle, Michelangelo Serra – e vogliamo risolvere i problemi. Abbiamo moltissime criticità segnalate dai cittadini che spesso abbiamo sollevato alla maggioranza però nelle commissioni e in consiglio le proposte vengono insabbiate“. La prima, continua Serra, risale addirittura al 2018 con la mozione sulle rappresentanze territoriali a beneficio dei sobborghi. “Poi ne sono seguite molte altre come quelle sul baratto amministrativo, sulla Valfré, sui pati parasociali della Centrale del latte, sul polo chimico di Spinetta“. Paolo Berta infine ha suggerito di investire risorse e progetti in un turismo che vada incontro alle esigenze dei disabili, oppure ha esortato l’amministrazione a puntare sulla specializzazione sanitaria creando un master in nervoterapia o nell’istituzione di una figura medica peculiare come quella dellfoniatra (branca della medicina che si occupa dello studio e della cura dei disturbi della voce, del linguaggio e della comunicazione). Perseguire tutto questo tuttavia, hanno spiegato i componenti della minoranza, impone un ruolo diverso del Comune, di indirizzo e coordinamento, che possa guidare i processi di sviluppo sollecitando le risposte e il protagonismo dei cittadini, delle organizzazioni e dei corpi intermedi. Per esempio basterebbe sfruttare, hanno concluso i consiglieri, strumenti esistenti come il finanziamento civico, già impiegato a Bologna per il recupero dei portici di San Luca o a Milano per il supporto a progetti imprenditoriali. Nella mozione quindi la minoranza ha chiesto di costruire un gruppo di lavoro per lo sviluppo di azioni di microcredito e finanziamento civico coinvolgendo esperti del settore e portatori di interessi pubblici e privati. Ha poi invitato il Comune a farsi promotore di un modello partecipativo che faccia nascere la “Rete delle Conoscenze“. Infine ha esortato la giunta a presentare il piano Al.Via con una delibera di proposta al consiglio comunale.