26 Giugno 2020
14:22
Grazie ai donatori l’Avis di Casale non si è mai fermata
CASALE MONFERRATO – Durante il periodo di emergenza coronavirus, l’attività dell’Avis di Casale Monferrato non si è fermata, anzi è stata più che mai proficua. Una intensa campagna pubblicitaria, pensata per i social network di Facebook e Instagram, invitava a prenotare la propria donazione chiamando lo 0142/76530, recapito telefonico della sede Avis. La campagna era rivolta sia a coloro che avevano in precedenza già donato, sia a coloro che avrebbero voluto donare per la prima volta. Per evitare che la sala d’aspetto del Centro Trasfusionale dell’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato si riempisse, creando così pericolosi assembramenti, ai donatori veniva comunicato un orario, fissando telefonicamente un appuntamento. Ancora oggi, questo metodo rimane valido. Oltre alla campagna rivolta agli utenti online, diversi articoli pubblicati sulle principali testate giornalistiche locali spiegavano, inoltre, come si svolgeva il prelievo del sangue in questo delicato periodo e di cosa si occupa l’Avis.
«Si è cercato di non fermare l’attività – spiega il Presidente dell’Avis di Casale Monferrato, Gabriella Bionda – anche se a Casale le operazioni ordinarie sono diminuite. Il sangue prelevato veniva inviato nei centri della provincia dove vi era necessità. Nello stesso tempo abbiamo pensato, nell’ottica di essere presenti anche in anonimato – come è nelle corde della nostra Associazione – e cercando di fare “rete”, di supportare i vari reparti dell’ospedale con mascherine e guanti. Abbiamo contribuito, inoltre, all’acquisto di una sanificatrice per la Croce Rossa e abbiamo effettuato una donazione in denaro a favore del Comune di Casale Monferrato».
Le iniziative dell’Avis di Casale Monferrato proseguono tutt’oggi: «Abbiamo regalato e continuiamo a regalare ai donatori che si sono presentati al Centro Trasfusionale, delle mascherine con il nome Avis ma con un logo particolare, pensato da un nostro giovane donatore, dove la scritta è composta da un Krumiro, da un bicchiere di vino e dalla Torre di Santo Stefano».
«Ora speriamo di tornare alla normalità – conclude Gabriella Bionda. Quello che è emerso da questo periodo è la generosità e la spontaneità delle persone che hanno telefonato per poter dare il loro contributo, tramite la donazione, superando la paura dell’ago e dell’entrare in ospedale in un periodo particolarmente delicato, come quello che abbiamo affrontato, in cui il rischio di contagio era alto. Approfittiamo, infine, per ringraziare tutti di cuore. Vogliamo trasmettere, in conclusione, il messaggio dell’Avis nazionale che ha lanciato la nuova campagna estiva di sensibilizzazione alla donazione, un messaggio di solidarietà che dice: “Be red, be yellow, be good”: “rosso come il sangue, giallo come il plasma”».