Autore Redazione
giovedì
9 Luglio 2020
05:38
Condividi
Cronaca - Alessandria

Covid, Asl si difende sui ritardi e rilancia: “In caso di 2^ ondata, chiesti camici e mascherine per 2 mesi”

Covid, Asl si difende sui ritardi e rilancia: “In caso di 2^ ondata, chiesti camici e mascherine per 2 mesi”

ALESSANDRIA – In vista di una eventuale seconda ondata di coronavirus, Asl di Alessandria si doterà di mascherine e guanti per il personale sanitario necessari a coprire un periodo di due mesi. Lo ha sottolineato martedì il direttore amministrativo dell’Azienda Sanitaria Locale, Luigi Vercellino, in occasione dell’ultima conferenza dei sindaci.

Non sono mancate le osservazioni critiche di alcuni sindaci. “Tantissimi cittadini costretti a casa non hanno avuto una comunicazione tempestiva” ha sottolineato Lorenzo Lucchini, sindaco di Acqui “ci sono stati problemi importanti riguardo l’approvvigionamento di dispositivi per gli ospedali e per i territori. In vista di una eventuale recrudescenza sarà importante farsi trovare pronti”.

Alcuni sindaci come Andrea Barisone, primo cittadino di Molare, hanno invece definito vergognosa la gestione dell’emergenza da parte di Asl. “Ho tentato per ore e ore di interagire col numero dedicato”.

Nei mesi scorsi Asl ha fatto tutto il possibile e l’impossibile per poter dotare il personale con le giuste protezioni, abbiamo offerto il massimo della protezione possibile” ha replicato il direttore Vercellino “riguardo ai tamponi ci sono state delle problematiche, delle cose non andate bene. Combattevamo contro un nemico che non conoscevamo. Per il futuro, però, stiamo riprogrammando meglio le attività del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, grazie anche a una collaborazione col Politecnico di Torino. Dovremo essere più tempestivi nel dare risposte sui tamponi, ma ricordo che questo dipende anche dalla capacità dei laboratori di processarli e, all’inizio, molti problemi erano riconducibili proprio a questo aspetto. Ad oggi stiamo facendo tutte le revisioni del caso. Dobbiamo farci trovare pronti in autunno: anche nel caso non arrivi una seconda ondata infatti, c’è la possibilità che i primi mali di stagione possano essere confusi col covid dai pazienti, giustamente preoccupati. Dovremo dare una informazione più tempestiva ed essere ancora più pronti”.

Condividi