20 Luglio 2020
10:49
Valenza: ecco chi riceverà il riconoscimento Le chiavi della città 2020
VALENZA – La terza edizione de Le chiavi della città ha le sue vincitrici. Ideato nel 2018 su proposta dell’Assessore alla Cultura e Pari Opportunità Costanza Zavanone, il riconoscimento viene assegnato da tre anni a questa parte al merito delle donne valenzane. Questanno vedrà come protagoniste tre artiste di fama internazionale che si sono particolarmente distinte nei rispettivi campi portando il genius loci valenzano del pensare con le mani ben oltre i confini cittadini. A ricevere Le Chiavi della Città 2020 saranno Ilenia Corti, Marzia Migliora e Laura Rivalta. L’appuntamento è sabato 25 luglio alle ore 18 al Centro comunale di cultura di piazza XXXI martiri.
Ilenia Corti
Cresciuta a Valenza in una famiglia di gioiellieri inizia a dare forma ai suoi primi gioielli da bambina a fianco del padre che la aiuta a trasformare in realtà il suo immaginario fortemente legato alla natura, un mondo fantastico popolato di microcosmi pieni di fiori, colori e piccoli animali. È così che la sua idea di design prende forma: approcciare la costruzione del gioiello partendo dalla narrazione di una storia, svelare le architetture nascoste che sostengono la costruzione dei preziosi e glorificare la bellezza dell’imperfezione. Oggi Ilenia Corti è una designer di gioielli e calzature. Dopo esperienze nell’azienda di famiglia nel 2010 decide di dare voce alla sua visione creando il brand Vernissage Project. Numerose sono negli anni le sue collaborazioni con prestigiosi brand del lusso quali Dolce & Gabbana, Casadei, Cacharel, Acne Studios, Emilio Pucci e Merimekko, Moschino. Dal 2016 dirige la categoria bijoux uomo e donna della maison Valentino Garavani. I suoi gioielli sono la ricostruzione di preziose miniature che popolano quei microcosmi naturali da cui è affascinata sin da bambina.
Marzia Migliora
Cresciuta a Valenza, è una delle voci più autorevoli dell’arte contemporanea italiana come dimostra, la sua partecipazione alla Biennale di Venezia del 2015 con l’installazione Stilleven. Il suo lavoro si articola attraverso un’ampia gamma di linguaggi che includono la fotografia, il video, il suono, la performance, l’installazione e il disegno. Le sue opere traggono origine da una profonda attenzione per l’individuo e il suo quotidiano: eventi minori, fatti d’attualità e memorie personali da cui l’artista si muove per affrontare temi come l’identità, le contraddizioni, il desiderio e la responsabilità, toccando la storia presente e passata e mettendo in relazione luoghi e narrazioni. Ne deriva un lavoro composito capace di alimentare un’esperienza condivisa, di forte partecipazione emozionale e intellettuale per il pubblico. Le sue opere si pongono come interrogativi che mirano a un coinvolgimento attivo del fruitore, che diventa protagonista e senza il quale l’opera stessa non può essere risolta. Marzia Migliora espone in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Numerosi suoi lavori sono conservati in importanti collezioni pubbliche nazionali e internazionali tra le quali: BSI Art Collection, Lugano, Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, Fondazione Merz, Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, Heather and Tony Podesta Collection, Washington, Leo Katz Collection, Bogotà, MAGA, Gallarate, Museo del Novecento, Milano, National Museum of Women in the Arts, Washington, Triennale di Milano, Milano.
Laura Rivalta
Si forma nell’ambito della tradizione orafa di Valenza, città dove è nata. Frequenta i corsi internazionali di tecnica dell’incisione presso l’Istituto d’Arte “Raffaello” di Urbino e inizia la sua ricerca che si esprime attraverso opere di grafica, sculture e lavori in oro. La poetica di Laura Rivalta si svolge attorno al concetto di monile-archetipo: l’oro e le pietre (semi-preziose e dure) sono materiali vergini, tramite essi l’artista esprime simbolicamente i quattro elementi della natura. L’intento di ogni forma di Laura Rivalta è quello di far percepire la musica nascosta, le pause della materia primigenia: la luce penetra attraverso la trasparenza della pietra, riflessa per farsi catturare entro la forma architettonica dell’opera secondo leggi fisiche e matematici rapporti. Tra le principali mostre alle quali ha preso parte vanno ricordate: le personali presso Palazzo dei Diamanti a Ferrara, “Aurea” – Biennale d’Arte Orafa presso Palazzo Strozzi a Firenze, “Manifestazioni orafe italiane” mostra itinerante che ha coinvolto le città di San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte e Brasilia, “Il materiale delle arti” a Castello Sforzesco di Milano, “Contemporary Italian Artists – Jewellery and Sculpture : Rivalta, Manzù, Azuma” presso le città giapponesi di Tokyo, Takanawa e Shibuya e la mostra a Lipsia dal titolo “Aus Italien für die Welt. 100 Jhare Schmuck aus Valenza”.