Autore Redazione
venerdì
24 Luglio 2020
05:34
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Cronaca - Alessandria

Dopo i mesi della crisi Covid parte la nuova battaglia dei Sanitari contro burnout e Dps

Dopo i mesi della crisi Covid parte la nuova battaglia dei Sanitari contro burnout e Dps

ALESSANDRIA – Per settimane hanno tenuto duro portando avanti il loro lavoro anche in situazioni difficilissime. Hanno lavorato per 12 ore, hanno fatto i conti con dispositivi di protezione individuali risicati o inesistenti, hanno visto morire uomini e donne senza saperne il perché. Insomma, hanno combattuto contro un nemico invisibile di cui non si sapeva nulla se non il nome: Covid-19. Poi la pandemia ha rallentato e in parte molte cose sono tornate alla normalità. Ma per medici, infermieri e operatori sanitari in genere è iniziata una nuova battaglia. Quella per metabolizzare quel duro periodo e le paure di tornare a rivivere quelle situazioni così drammatiche.

Ecco che i Sanitari si sono trovati travolti da un tourbillon di emozioni difficili da gestire da soli. Anche per questo Asl, Aso e strutture private hanno messo a disposizione per i loro dipendenti degli psicologici. Un aiuto per permettere ai professionisti della sanità di metabolizzare e superare quanto vissuto. Le problematiche nate durante i mesi di lavoro nei reparti Covid, infatti, devono essere affrontate perché non sfocino in burnout o disturbo post traumatico da stress. Per affrontare questo discorso dai risvolti delicati e complessi ci siamo affidati al pool di psicologi de Le Mete.

Il burnout è una delle condizioni che si verificano maggiormente in questo caso e tipiche delle professioni dove il lavoratore si prodiga nell’aiuto degli altri. Il burnout nasce dalla frustrazione per non essere riusciti a essere d’aiuto a quei pazienti che stavano male e sono in seguito deceduti. Per affrontare e superare questa problematica risulta così importante la terapia di gruppo. Cosa ben più complessa è il disturbo post traumatico da stress che può colpire gli operatori sanitari che hanno vissuto i reparti Covid. In particolare il Dps si manifesta dopo un trauma emotivo subito come vedere una persona che muore senza poter intervenire. Si tratta di una condizione estremamente pesante che si ripercuote nell’arco dell’esistenza dell’individuo che ne soffre con flashback, incubi o suoni che riportano a rivivere quella situazione. In questo senso la terapia va svolta singolarmente. Burnout e Dps possono anche presentarsi contemporaneamente.

Questo logorio dovuto ai mesi di lavoro in condizioni difficili hanno portato recentemente a richieste di aiuto“, ha spiegato la dottoressa Maria Grazia Guercio. “Persone che subiscono un trauma del genere possono entrare anche in un forte stato depressivo. Sono persone che hanno meno capacità di proiettarsi verso il futuro“. Un altro elemento che sta emergendo e tocca parte della popolazione (non solo quella Sanitaria) “è quello legato a una sospettosità collettiva che porta le persone a diffidare l’una dell’altra. Si tratta di un fatto pesante che ci porta a isolarci e far decadere quelle forme di contatto civile che caratterizzano il genere umano come un abbraccio, un bacio o una stretta di mano“.

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