16 Agosto 2020
11:59
E’ stato un Ferragosto tra terra, radici, musica e parole a Paesaggi e Oltre
COSTIGLIOLE D’ASTI – “Santo Stefano Belbo, Alba, Castelnuovo Calcea sono il nostro triangolo”. E’ iniziato così, sabato 15 agosto, “Cesare, Beppe e Angelo… ragazzi di campagna”, il Ferragosto teatrale di Paesaggi e Oltre, la rassegna di teatro e musica d’estate nelle terre dell’UNESCO, con la direzione del Teatro degli Acerbi. In scena, di fronte ad un pubblico di oltre duecento persone (e quasi altrettante non hanno potuto partecipare per garantire la necessaria distanziazione), Fabio Fassio ed Elena Romano del Teatro degli Acerbi e lo chansonnier nostrano Ricky Avataneo. Nell’occasione è stato inaugurato il nuovissimo anfiteatro nella frazione San Michele, la più sopraelevata e la più antica di Costigliole, che offre una vista spettacolare sulle colline e i vigneti sottostanti. L’anfiteatro è un’opera di bioarchitettura, parte essa stessa della collina, nella quale si mimetizza affacciandosi ai vigneti del paesaggio vitivinicolo Unesco.
Ed è sotto le stelle, in una corona di valli e colline dominate dalla chiesetta di San Michele, che le parole di Pavese, Fenoglio e Brofferio, nati rispettivamente a Santo Stefano Belbo, Alba, Castelnuovo Calcea e fortemente intrisi di questi luoghi, hanno trovato il loro senso più profondo e radicato. Di terra e radici parla Pavese, della vigna, le cui “cortine dei filari semplici e profonde appaiono una porta magica” dove “tutto ciò è familiare e remoto”, e intanto si vedono i filari, mentre scende il buio e si entra nella dimensione della memoria. I testi scelti sono strettamente legati alle origini dei tre scrittori, hanno il ritmo lento dei luoghi e di un tempo rurale, lontano dalla velocità e dalla iperconnessione odierna. Così un racconto lungo come “Un giorno di fuoco” di Fenoglio scandisce i momenti dell’epopea, a suo modo epica, di un uomo che si ribella in modo violento e solitario all’ingiustizia. E’ una narrazione che fa eco agli eventi che si svolgono in un paese vicino, che aspetta le novità con ansia, ma anche con la necessaria pazienza di cui è intrisa la vita rurale.
Nel paesaggio di comunione dura e faticosa tra terra e anima di Pavese e Fenoglio si inseriscono le canzoni piemontesi di Brofferio, cantate da Ricky Avataneo. E’ un salto in questi luoghi al tempo dell’unificazione d’Italia, nelle parole di un intellettuale illuminato, anticonformista, antimonarchico e anticlericale, che ha forgiato la sua satira nel dialetto e ne ha fatto un’arma affilata. Avataneo introduce le canzoni, ne racconta l’irriverenza e il legame con la vita del Brofferio politico, mantenendo il registro beffardo e acuto dei testi originari.
Decisamente un Ferragosto di paesaggi, di sapori delle Langhe e del Monferrato (quelli dell’apericena organizzato dalla Proloco di Costigliole d’Asti e dall’Associazione Produttori Barbera “Noi di Costigliole” ), di memoria sedimentata che riemerge e rivive. Durante la serata si è unito anche il cantautore Mauro Carrero che ha composto delle canzoni proprio sui racconti di Brofferio. Una sua canzone dice: “parlando del passato mi accorgevo che parlava anche di me”. Da questo parte “Paesaggi e oltre”, dal passato che ci appartiene e permette di vedere l’oggi, il futuro e il diverso. Sono ancora due le tappe del viaggio del Festival e il prossimo appuntamento sarà per bambini e famiglie, martedì 18 agosto alle ore 18 a Montegrosso d’Asti nel cortile della Scuola Materna con il nuovo spettacolo “Pollicino Pop” di Teatro Invito. L’ultima tappa sarà, venerdì 21 agosto, a Costigliole nella frazione Motta, in duplice replica alle 18 e alle 20, con il nuovo spettacolo del Teatro degli Acerbi: “Il testamento dell’ortolano”, con Massimo Barbero, scritto da Antonio Catalano e diretto da Patricia Camatel.
Il programma completo sui siti www.teatrodegliacerbi.it / www.langamonferrato.it e su fbteatro.degli.acerbi.