18 Agosto 2020
01:25
Elezioni Valenza, le domande ai candidati sindaco (puntata 1): quale futuro per la città dell’oro
VALENZA – Inizia oggi una rubrica dedicata alle elezioni di Valenza per conoscere meglio idee e programmi dei 4 candidati della città dell’oro. Ogni settimana proporremo un tema da sottoporre ai potenziali sindaci. Iniziamo oggi con la visione del futuro. Partendo in ordine alfabetico abbiamo chiesto a Luca Ballerini, Alessandro Deangelis, Giacarlo Giordano e Maurizio Oddone: 1 Come immaginano la Valenza del futuro?; 2 Che cosa occorre fare ora per raggiungere la sua idea di città proiettata in quel futuro? Ecco cosa hanno risposto:
IL FUTURO DI VALENZA
1 Come immagina la Valenza del futuro?
LUCA BALLERINI
Immagino una Valenza più internazionale, in grado di continuare ad essere riconosciuta come luogo di eccellenza mondiale del gioiello, ma anche in grado di attirare da un lato, i nuovi talenti orafi indispensabili per il necessario ricambio generazionale; dall’altro nuovi investitori in grado di valorizzare le esperienze e le competenze presenti nella nostra città partendo dalle realtà più piccole e meno strutturate che hanno la necessità di crescere per rimanere competitive in termini di mercato interno del lavoro e di posizionamento sul mercato esterno. Il sentimento più forte che può esprimere la mia Valenza del futuro è l’ambizione, se infatti l‘orgoglio fa riferimento soprattutto al passato e all’individualità, l’ambizione, associata alla riconosciuta competenza, diventa l’essenza che ci proietta veramente verso il futuro.
ALESSANDRO DEANGELIS
La Comunità che ho in mente deve necessariamente rimettere al centro dell’azione pubblica il Cittadino e la Città. Con questo non si vuole esprimere solamente uno slogan, bensì una filosofia di Amministrazione fuori dalle logiche di una politica autoreferenziale e più vicina alle esigenze delle persone, delle famiglie e delle imprese, dove non è più un fatto straordinario tagliare il verde, manutenere le strade, illuminare le vie e le piazze, ma «il compito» di un Comune responsabile.
Questo perché i politici non devono fare gli “Amministratori Condominiali” (con rispetto alla categoria), bensì sviluppare una visione di Futuro.
La “Valenza che vorrei” è quella con servizi sociali e ospedalieri funzionanti e accessibili, in particolare alle fasce deboli (come gli anziani e i disabili); è quella in cui il dialogo con il territorio avvenga non solo in termini di sicurezza, bensì per il tramite di un confronto costruttivo con i quartieri, le frazioni e le associazioni che fanno la propria parte a favore degli altri secondo strumenti di cittadinanza attiva; infine, è quella in cui il “rilancio” avvenga secondo parole chiave quali il sostegno e la promozione della tradizione orafa, l’alta formazione, l’attrattività, lo sviluppo sostenibile e la creazione di nuovi spazi e servizi oggi mancanti (ad esempio, museo e università). Insomma quello che manca è una Valenza capace di superare la Colla e aprirsi al mondo, alla pari di tante realtà Moderne ed Europee.
PIERLUIGI GIORDANO
Le prime vittime del neoliberismo sono stati proprio i comuni. I tagli selvaggi perpetrati allo scopo di ridurre il debito hanno messo in secondo piano la sostenibilità sociale a favore del rispetto dei vincoli di bilancio. Questa abitudine di scaricare sui comuni e quindi sui cittadini ha creato tanti problemi e ne creerà sempre di più anche nella nostra cittadina. La Valenza del futuro me la immagino solidale e aperta al confronto sociale ed economico grazie a sinergie ritrovate tra i vari settori trainanti quali l’associazionismo, l’imprenditoria ed il mondo del lavoro, la scuola e la cultura, questo senza essere supini al volere di un sistema che pare premiare i più forti o gli amici di qualcuno.
MAURIZIO ODDONE
Bella, accogliente, attrattiva, sicura, che non lasci indietro nessuno dei suoi cittadini, con un pensiero rivolto anche alle fasce più deboli. Una città che ricordi la ‘Vecchia Valenza’ che era un tempo, ma fortemente proiettata verso il futuro, con quel motore che è la componente di orgoglio dei suoi cittadini che l’ha fatta conoscere in Italia e in tutto il mondo per la qualità delle sue produzioni e la sua arte.
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2 Che cosa occorre fare ora per raggiungere la sua idea di città proiettata in quel futuro?
LUCA BALLERINI
Occorre comunicare e costruire una città aperta, inclusiva nella quale chi arriva dall’esterno capisca immediatamente il valore del nostro territorio. Il primo passo lo abbiamo già fatto proponendo la candidatura di Valenza città Creativa Unesco.
ALESSANDRO DEANGELIS
Si deve necessariamente ripartire da un Programma con poche, ma chiare priorità che sia capace di ingenerare una sana discontinuità rispetto al passato (anche e soprattutto recente), sulla base di punti facilmente realizzabili e lungimiranti, rinunciando così a rincorrere svolte rivoluzionarie o ad alimentare vane speranze riformistiche che a nulla servirebbero nel concreto.
Per attuarlo servirà partire dalle idee di una classe politica diversa, che rompa con la consuetudine delle solite facce senza spunti e progetti, affidandosi al coraggio, alla determinazione e soprattutto alle competenze di un gruppo giovane, fuori dagli schemi di un sistema che non ha saputo a oggi favorire nell’alternanza, le soluzioni ai problemi della Comunità.
PIERLUIGI GIORDANO
Nell’immediato bisogna tenere ben a mente le problematiche specifiche del periodo e le difficoltà attuali che saranno pesanti da affrontare, mi riferisco alla scuola, alla salute ed al lavoro che in questi anni ha mietuto vittime anche qui in una cittadina sino a qualche anno fa ritenuta quasi un santuario inattaccabile sotto il profilo lavorativo. Bisognerà mettere in campo tutte quelle misure proprie delle prerogative comunali non per soggiacere ai voleri di un governo centrale ma per rimanere nel solco della legalità e della sicurezza senza impedire ai valenzani di essere protagonisti della propria vita e del quotidiano. E nello stesso tempo vanno analizzate e affrontate le problematiche ormai stratificatesi grazie all’agire di una classe politica anche locale troppo spessa supina al potente o ritenuto tale di turno.
MAURIZIO ODDONE
Occorre che l’Amministrazione si dia delle priorità – con riferimento particolare a innovazione, tecnologia e sviluppo – e le realizzi concretamente in tempi certi. E passi agli step successivi indicati dal programma di mandato, in modo coerente ed ordinato seguendo il nostro progetto di Città bella, accogliente, attrattiva, sicura che non lasci indietro nessuno dei suoi cittadini.