5 Marzo 2015
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Via Dossena gioca sul contrasto di colori, tra le opinioni “contrastanti” dei commercianti
ALESSANDRIA – Le linee quadrate, il giallo, il blu e il rosso scelti per dare forma e colore a fioriere, sedute e cestini richiamano i quadri di Piet Mondrian. Proprio pensando allo stile del pittore olandese, l’architetto Paola Pleba ha ideato il nuovo arredo urbano di via Dossena ad Alessandria. Una strada trasformata dal Pisu, il Piano integrato di sviluppo urbano, in una “piazza lineare” dove a breve comincerà a sprigionarsi anche il profumo di magnolie stellate, lillà e glicine. Piante dai fiori bianchi appositamente scelte per creare un contrasto con i colori primari delle 20 fioriere, 6 sedute e 4 cestini, tutti realizzati da un fabbro di Astuti. Ogni dettaglio della nuova via Dossena gioca infatti sull’accostamento e contrapposizione di materiali e colori per stimolare i sensi dei cittadini, a partire dalla pavimentazione. Una base dalle sfumature neutre, ha spiegato l’architetto, dove a giocare un ruolo primario è la diversa sensazione al tatto del granito bianco di Montorfano, scelto per gli spaziosi marciapiedi e della diorite, posata invece nell’asse centrale della via. Montati i nuovi componenti d’arredo, entro giugno via Dossena risplenderà anche di “luce nuova”. Per ricreare l’atmosfera di un “giardino urbano” i vecchi lampioni verranno sostituiti da diciotto nuovi punti luce con lampade a led orientabili a 360 gradi, montate su una struttura di colore nero alta quattro metri, così da rimanere al di sotto della prima linea di finestre dei palazzi di via Dossena.
Nel gioco di contrasti, durante il sopralluogo del sindaco Rita Rossa e del vice sindaco, Giancarlo Cattaneo, mercoledì si è però inserito anche “il contrasto” di opinioni di alcuni commercianti e cittadini. I nuovi arrendi hanno infatti convinto il titolare della pizzeria “Voce del Mare” , ma non Valeria, titolare della lavanderia “Rosso e Blue” che non ha mancato di sottolineare al sindaco la sua rabbia per la decisione di chiudere la via alle auto. “Adesso chi verrà da me a portare i piumoni a lavare?” ha chiesto indispettita la commerciante, esasperata anche dall’inciviltà che sembra regnare nella via. “Quanto dureranno queste fioriere?” ha sottolineato ancora Valeria raccontando delle bottiglie vuote e della sporcizia che ogni mattina si trova costretta a pulire e della vetrina del suo negozio, costantemente scambiata per orinatoio. “I problemi di questa via non si risolvono mettendo delle fioriere. Io qui devo lavorare e non basta dire “faremo un parcheggio da cento posti più in là”. Io nel frattempo cosa faccio, visto che i miei clienti hanno già cominciato a lamentarsi della scomodità della nuova via Dossena?“. Ben poco entusiasta del restyling anche Danilo del vicino negozio “Fotodigital”. Via Dossena, ha raccontato, è già stata ribattezzata “la via dei lego” e i colori accesi delle nuove fiorire non bastano a rallegrare gli animi dei commercianti, preoccupati dal brusco calo di clienti registrato dalla chiusura della strada alle auto. “Nell’ultimo periodo hanno già chiuso 9 negozi e non so quanti altri di noi saranno costretti a fare la stessa fine. Via Dossena non è la “rambla”, viveva grazie al continuo passaggio di auto e da quando è stata chiusa la via abbiamo smesso di vedere cittadini passare di qui. Non si possono fare questi lavori senza prima predisporre delle adeguate aree di sosta. Abbiamo perso fatturato perché la gente ha smesso di venire da noi, semplicemente perché non sa dove parcheggiare”.
Tatiana Gagliano