20 Agosto 2020
14:11
Un caso di Encefalite da West Nile nell’Alessandrino: cosa è la febbre del Nilo
ALESSANDRIA – Il primo caso nel 2020 in Piemonte di Encefalite da West Nile è stato riscontrato al reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale di Alessandria. Si tratta di un caso autoctono di un paziente residente nell’Alessandrino.
La febbre West Nile (West Nile Fever o semplicemente febbre del Nilo) è una malattia provocata dal virus West Nile. Si tratta di un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda. A diffondere la malattia sono specialmente gli uccelli selvatici migratori e le zanzare (frequentemente del tipo Culex). Il West Nile non si trasmette da uomo a uomo tramite il contatto con le persone infette.
Il periodo di incubazione varia di solito tra i 2 e i 14 giorni. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo o sintomatologie da ritenersi evidenti. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri quali febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone con il sistema immunitario debilitato, invece, la sintomatologia può essere più grave e portare anche alla morte. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% dei soggetti contagiati.
Purtroppo non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero ospedaliero. Ecco che in questo senso è fondamentale la prevenzione che può essere fatta usando repellenti, mettendo zanzariere alle finestre, svuotando di frequente i vasi di fiori habitat ideale per le larve delle zanzare, cambiando spesso l’acqua nelle ciotole degli animali.