Autore Redazione
martedì
25 Agosto 2020
06:10
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Cronaca - Alessandria

Don Mario Gonella dal Cristo di Alessandria al Brasile in missione: “Ecco come abbiamo vissuto il Covid-19”

Don Mario Gonella dal Cristo di Alessandria al Brasile in missione: “Ecco come abbiamo vissuto il Covid-19”

ALESSANDRIA – “Qui riesco ad affrontare i problemi veri, quelli per cui la gente sta male davvero e dove anche un piccolo aiuto può fare la differenza“. Don Mario Gonella, 70 anni, una vita passata ad Alessandria e al quartiere Cristo come sacerdote, si è trasferito in Brasile nel 2002 per proseguire la sua vocazione missionaria. “Mi trovo a Nuovo Triunfo, nello stato di Bahia dove c’è una comunità cristiano-cattolica molto radicata“, aggiunge il sacerdote ancora fortemente legato alla comunità alessandrina nonostante siano ormai passati più di 20 anni dalla sua presenza con Don Francesco Gatti alla chiesa di San Giovanni Evangelista.

Come sta Don Mario?
Ringraziando il Signore bene. Ma la situazione, a causa del Covid-19, in Brasile non è semplice.

Ovvero?
Ci sono stati e ci sono tutt’ora momenti tragici dove non si riusciva nemmeno a contare i morti. Le famiglie più indigenti lasciavano fuori dalle porte delle case le salme di chi era deceduto a causa del Covid-19, altri davano fuoco ai corpi per evitare che la malattia si diffondesse. Sotto gli occhi di tutti sono le immagini di quelle sterminate fosse comuni fatte nelle spiagge. Scene strazianti che ci porteremo dietro per sempre.

C’era anche tanta preoccupazione per la popolazione indigena, tra le più a rischio della pandemia.
Fortunatamente nel distretto di Bahia gli indigeni non hanno avuto grossi problemi. Ci sono stati pochi casi subito isolati. Le autorità sanitarie li stanno controllando costantemente per evitare un’ecatombe.

Che situazione state vivendo in Brasile?
Con la crisi sanitaria e la chiusura dei posti di lavoro molte famiglie che lavoravano a San Paolo o in altri centri zona densamente popolati sono ritornati a casa a Nuovo Triunfo portando la malattia. Colpa di condizioni di viaggio a tratti disumane dove il distanziamento sociale piuttosto che l’uso della mascherina sui mezzi pubblici come treni e autobus non sono fatti rispettare e garantiti. La mancanza di controlli da parte delle autorità ha portato e porterà la cittadinanza ad ammalarsi.

Lei come sacerdote che aiuto ha dato alla popolazione?
Prima di tutto cercando di non spaventare la popolazione. Abbiamo fatto appello al senso civico dei cittadini. Utilizzo delle mascherine che abbiamo provveduto a distribuire. Alcune sono state fatte appositamente per i bambini che in Brasile sono le figure più deboli e meno tutelate purtroppo. Poi abbiamo deciso di fare ceste alimentari per i più bisognosi. Senza il lavoro e con la chiusura della scuola che funzionava anche da refettorio molte famiglie sono andate in crisi. 

Quindi i bambini a oggi sono a rischio?
Fortunatamente per ora il virus non ha preso i bambini. Fosse stato così ci sarebbe stata una strage difficile da digerire e accettare. Il buon Dio li ha risparmiati da questa terribile tragedia. Va detto che il distanziamento, le regole restrittive e l’uso delle mascherine ci hanno dato una mano. 

Sappiamo che anche dal quartiere Cristo è arrivato un aiuto.
Sì, è stata spedita una somma di denaro importante che abbiamo utilizzato per aiutare i più piccoli. Per questo voglio ringraziare i miei ex parrocchiani con tutto il cuore.

In questo periodo avete sempre celebrato messa?
Inizialmente privatamente, poi ora abbiamo riaperto con gruppetti di 30 o 40 persone. Un piccolo ritorno alla normalità che ci fa sperare per il futuro. Discorso diverso invece per i funerali purtroppo. Non possiamo ancora celebrarli per via del Covid-19. In questo momento è la famiglia ad occuparsene portando direttamente il congiunto al cimitero e facendolo seppellire da squadre apposta. 

Per uscire da questo incubo cosa spera il Brasile?
Quello che spera l’Italia immagino: che si trovi un vaccino contro il coronavirus. Le autorità hanno fatto sapere che già a ottobre 2020 ne verrà sperimentato uno. Speriamo bene e preghiamo il Signore che faccia avverare questo miracolo.

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