Autore Redazione
venerdì
28 Agosto 2020
05:55
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Cronaca - Alessandria

Manodopera dall’estero nei campi, Confagricoltura: “Giusta la stretta ma soluzioni tardive”

Manodopera dall’estero nei campi, Confagricoltura: “Giusta la stretta ma soluzioni tardive”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Le regole stringenti sul monitoraggio dei lavoratori stagionali in agricoltura provenienti da paesi esteri a rischio covid non hanno fatto altro che aggravare il problema manodopera per i tanti imprenditori della nostra provincia.

Lo ha sottolineato Confagricoltura che, col responsabile sindacale Mario Rendina, ha commentato a Radio Gold la situazione, proprio nel giorno in cui è arrivato l’invito del Prefetto Olita alle forze dell’ordine di rafforzare i controlli. 

Nessuno contesta la necessità di rispettare le regole, vista l’emergenza covid in atto, ma in parallelo non sono arrivate le soluzioni, le alternative alle inevitabili problematiche e ritardi che tutto questo ha comportato. E se sono arrivate è stato troppo tardi. È mancata tempestività, in agricoltura il fattore tempo è fondamentale. Non c’è solo la vendemmia. Come si dice in questi casi, abbiamo bisogno di manodopera da ieri, non solo da domani”. 

“Gli imprenditori hanno potuto contare solo sulle nostre forze” ha spiegato ancora Rendina giusto, ad esempio, l’aver coinvolto i percettori del reddito di cittadinanza e i disoccupati ma si è atteso troppo tempo. Come Confagricoltura avevamo anche proposto la cosiddetta quarantena attiva: ci sono tipologie di lavoro in agricoltura che possono anche essere svolte senza correre alcun rischio di assembramenti. Ma non è stato possibile. Rispetto all’anno scorso, quindi, in provincia di Alessandria lavoreranno centinaia di persone in meno sul fronte della manodopera stagionale”. 

Nel frattempo l’Ente Bilaterale Agricolo ha già provveduto ad acquistare 80 mila mascherine per la vendemmia.

Per l’agricoltura, purtroppo, piove sul bagnato, visto che già prima dell’emergenza covid la situazione non era certo rosea: “Purtroppo c’è troppa burocrazia ha concluso Mario Rendina “è diventato troppo complesso regolarizzare un rapporto di lavoro occasionale. Prima c’erano i voucher, ora non più. Vengono richieste precisazioni troppo dettagliate e specifiche su orari e luoghi che complicano tutte le procedure. In molti rinunciano. Prima, coi voucher, una casalinga o un pensionato potevano lavorare in regola. Ora è tutto molto più complicato”. 

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