6 Marzo 2015
13:08
Medicina Democratica chiede un controllo indipendente sulle analisi del sangue di quanti lavorano e vivono nell’area del polo chimico
ALESSANDRIA – Lino Balza, di Medicina Democratica, è tornato nei giorni scorsi alla carica sulla questione salute collegata al polo chimico di Spinetta. In una lettera il rappresentante dell’associazione ambientalista ha chiesto che sia l’Asl a effettuare il monitoraggio delle analisi del sangue dei lavoratori. “Riteniamo che l’ASL abbia la responsabilità di provvedere direttamente alle analisi del sangue dei lavoratori, di verificare quelle fornite ai lavoratori da Solvay, nonché di procedere ai referti della popolazione a rischio, in merito particolare alla presenza di queste sostanze pericolose, fornendo completi parametri tossicologici e sanitari di concerto con ARPA. Sottolineiamo che per Medicina democratica i valori limite devono essere zero”.
Il controllo da parte dell’Azienda sanitaria dovrebbe essere esteso, ha specificato Balza, anche alla “popolazione a rischio“. La stessa Asl dovrebbe fornire ai lavoratori e ai cittadini, continua Balza, i “referti completi dei parametri tossicologici e sanitari di concerto con ARPA”. Il sindaco di Alessandria, infine, dovrà portare i i risultati a conoscenza di tutta la collettività. Il documento con cui Medicina Democratica ha chiesto “che tutto il sangue dei donatori Solvay, occupati e pensionati, nonché della popolazione alessandrina a rischio, debba essere sottoposto ad esami specifici e certificato presso Istituti di garanzia pubblica come esente da PFOA, ADV, C6O4, altrimenti che sia respinto come non utilizzabile“, è stato inviato anche a Paolo Marforio direttore generale Asl Alessandria, Antonino Saitta assessore Regione Piemonte alla Sanità e a Beatrice Lorenzin Ministro della salute.
L’assessore all’ambiente del Comune di Alessandria, Claudio Lombardi, raggiunto da Radio Gold News in quanto tra i destinatari della richiesta, ha comunicato “di essersi messo in moto per affrontare la questione. Ho contattato l’Asl alla quale ho chiesto di sapere cosa è in loro possesso dal punto di vista conoscitivo rispetto a questa situazione. Al momento non ho documentazioni, che comunque ho richiesto, e quindi non posso assumere altre iniziative”.