4 Ottobre 2020
01:58
Confagricoltura sui danni da maltempo: conseguenze gravi, necessaria manutenzione fiumi
PIEMONTE – I danni causati dal maltempo in tutta la regione Piemonte sono immensi. Lo dicono le categorie agricole, affrante per il vigore con cui le precipitazioni si sono abbattute sui campi del territorio e per il bilancio drammatico sotto il profilo umano.
”Il nostro primo pensiero va alle famiglie dei dispersi, con la speranza che vengano ritrovati sani e salvi. Il bilancio per l’agricoltura è pesante e anche questa volta – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – e dimostra in modo inequivocabile che, aldilà del cambiamento climatico in atto, occorre investire in modo deciso sulla prevenzione, per evitare che si ripetano fenomeni di questo genere”. In tutta la regione, rilevano i tecnici di Confagricoltura, si segnalano prati e campi allagati, con i danni più significativi per la soia, in buona parte ancora da trebbiare, il mais e soprattutto il riso, in pieno periodo di raccolta. Danni per i vigneti e frutteti anche in collina, a causa di frane e smottamenti. Nel Casalese, a Terranova, è esondata la Sesia, sommergendo le risaie in pieno periodo di trebbiatura. La popolazione è stata evacuata e la piena continua a salire. Luca Brondelli, presidente di Confagricoltura Alessandria riferisce di come ci sia moltissima acqua nelle risaie prossime alla raccolta, con danni ancora da valutare: “Le risaie hanno svolto una funzione essenziali per limitare il disastro, contenendo ciò che poteva essere un danno molto più grave per i centri abitati”.
“Nei prossimi giorni, quando l’acqua si sarà ritirata si potranno valutare i danni, che al momento si prospettano comunque importanti – dichiara Cristina Bagnasco, direttore di Confagricoltura Alessandria – soprattutto nella nostra regione, dove il territorio è particolarmente fragile. Servono programmi di manutenzione dei corsi d’acqua per mettere in sicurezza intere aree, prevenendo dissesti idrogeologici che ogni anno causano vittime e danni ingenti alle imprese e all’agricoltura”.