10 Ottobre 2020
12:08
NurSind Piemonte sulla ripresa dei contagi di Covid-19: “Negli ospedali ci sono già criticità”
ALESSANDRIA – Con la curva dei contagi che si sta alzando in tutta Europa, l’Italia torna a fare i conti con gli spettri del passato. In particolare quelli legati alle criticità che si sono presentati nel periodo massimo di pandemia negli ospedali. A denunciare la situazione non buona del Piemonte è il NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche: “Pensavamo di poter essere pronti dopo 4 mesi ad una prevedibile ripresa dei contagi anche se più contenuta per il momento e per fortuna nel numero dei ricoveri rispetto alla primavera. Invece dobbiamo registrare che nonostante siamo all’inizio le criticità iniziano a ripresentarsi e le modalità di approccio per affrontarle non sembrano essere cambiate“. Il sindacato riferisce che “sono diverse le problematiche che ci preoccupano, a cominciare come già più volte in questi mesi ribadito, il numero insufficiente del personale. Le aziende possono assumere tutto il personale necessario dichiarava l’assessore Icardi qualche giorno fa. Forse avrebbero già dovuto farlo e avremmo dovuto già saperlo, comunque quello assunto sino ad oggi non è sufficiente a garantire la riapertura dei reparti Covid, l’assistenza domiciliare necessaria e ad eseguire gli accertamenti diagnostici, ossia l’esecuzione dei tamponi. Sotto questo aspetto iniziano i primi disagi che non potranno che peggiorare“. Ma la denuncia non finisce qui poiché “la sorveglianza sanitaria sul personale che, come da indicazione regionale doveva partire il 3 settembre attraverso l’esecuzione di tamponi periodici a secondo del rischio, non è ancora partita in molte aziende“. Il NurSind ora vorrebbe capire come le aziende ospedaliere del Piemonte si intendono organizzare: “Vorremmo comprendere se la quarantena preventiva sarà o meno garantita al personale per evitare circolazione del virus nei servizi che ricordiamo divennero il più grande focolaio. Ovviamente sarà necessario un numero di personale sufficiente“. In più va segnalato che “le condizioni dei colleghi impiegati nei pit stop per l’esecuzione dei tamponi non sono adeguate, anche in considerazione dell’arrivo di condizioni meteo peggiori. I luoghi, spesso inappropriati, senza coperture e nessun tipo di controllo per quanto attiene la sicurezza del personale, abbandonato alle ire della gente in coda. Sembrerebbe che le aziende non possano intervenire e allora dovremmo prevedere l’intervento della Protezione Civile“. Il sindacato chiude con un laconico tratteggio della situazione in cui versa a oggi il sistema sanitario del Piemonte: “Oggi, a distanza di 4 mesi, avremmo dovuto avere un quadro chiaro e preciso di tutte le aziende rispetto alle risorse impiegate, ai piani e all’ iniziative intraprese sul piano organizzativo. Non ci sembra sia proprio cosi“.