Autore Redazione
giovedì
15 Ottobre 2020
11:55
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Cronaca - Alessandria

La rabbia di una lettrice: a casa da 3 settimane e con i risultati dei tamponi persi

La rabbia di una lettrice: a casa da 3 settimane e con i risultati dei tamponi persi

ALESSANDRIA – Una nostra lettrice ha visto l’articolo sul sito radiogold.it ed è trasalita. La sua situazione è “paradossale e disperata“, ha spiegato, soprattutto dopo quanto l’Asl ha dichiarato in merito ai tempi sull’esito del tampone. “Le tempistiche rapide sono un miraggio per me, sottoposta a una sorta di ‘sequestro di persona‘ – ha spiegato M.E.S., 55 anni”. Le parole della lettrice sono il frutto di uno scenario complicatissimo che è iniziato tempo fa e ha investito un’intera famiglia, costretta a casa dopo il primo, secondo e terzo tampone senza avere nulla in mano. “Io sono in casa, isolata, dopo che mia mamma è andata in ospedale per il covid, dove tuttora si trova. A quel punto ci siamo messi in autoisolamento tutti, io, mio padre e mio fratello di 51 anni, costretto a casa sua con un figlio piccolo e un’altra figlia disabile“. L’ascoltatrice da 3 settimane sta cercando di avere risposte sui risultati dei tamponi. Dopo aver ricevuto l’esito del primo, positivo, ha infatti chiamato il medico competente per avere notizie sul secondo e terzo ed è a questo punto che è subentrata la disperazione, ha spiegato ancora M.E.S., perché “hanno detto che a causa di un blackout avevano perso tutto, anche il risultato del secondo“.

Il silenzio dopo ogni frase con cui ricostruisce l’accaduto dice più di ogni altra cosa. La situazione in cui si trova la lettrice sta causando gravi conseguenze a cominciare dal lavoro. “Io lavoro in proprio e ogni giorno che passa è un danno economico. Mio fratello non ha potuto far fare le visite alla figlia disabile e il piccolino non esce di casa da tempo insieme a tutti gli altri“. In questa situazione di “estremo disagio” è finito anche il padre di 80 anni e “che non sa né leggere, né scrivere e deve prendere ogni giorno determinate pillole”. Anche lui è isolato nella sua abitazione dopo essere stato dimesso dall’ospedale in seguito al covid ed è tuttora in attesa dell’ultimo tampone. Nel frattempo ogni sera la signora fa una videochiamata per “inquadrare le scatole dei farmaci” e con estrema pazienza guidare il padre e fare in modo che “prenda le medicine giuste“.
Il disappunto di M. E. S. è frutto di una situazione che non lascia immaginare la fine e tutto questo dopo aver letto che i tempi annunciati dall’Asl per ricevere gli esiti del tampone sono di 2-3 giorni. “Leggere questo mentre, insieme ai vari componenti della famiglia, non ho nulla in mano è surreale e inaccettabile“.

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