15 Ottobre 2020
16:32
Evasione da 40 milioni, arrestati due imprenditori dalla Guardia di Finanza di Torino. Operazione anche nell’Alessandrino
PIEMONTE – È coinvolta anche la provincia di Alessandria nella vasta operazione che ha permesso alla Guardia di Finanza di scoprire un “labirinto” di aziende che aveva evaso l’Iva per un totale di 40 milioni. In tutto sono stati due gli arresti e 16 gli obblighi di dimora eseguiti dalla Guardia di Finanza di Torino con l’impiego di oltre 150 militari. Gli arrestati sono due imprenditori, un quarantatreenne, torinese e un quarantasettenne originario del novarese che erano riusciti, attraverso un fitto numero di aziende gestite direttamente da loro, nello specifico oltre dieci società fittizie, a divenire leader a livello europeo del settore informatico. A finire nei guai, assieme a loro, altri trentadue soggetti compiacenti, tra cui nullatenenti e pregiudicati, che si sono prestati nell’arco degli anni a fare da ‘prestanome’ in cambio di lauti compensi.
L’operazione ha portato al sequestro di conti correnti, immobili, quote sociali e beni vari con in più alcuni indagati titolari del reddito di cittadinanza o beneficiari del sostegno alle imprese per la situazione emergenziale. Una trentina le perquisizioni domiciliari ed aziendali nei confronti di componenti a vario titolo dell’associazione per delinquere dedita alla commercializzazione di prodotti informatici, personal computer, tablet, prodotti di telefonia, con ramificazioni in tutta Europa. Base logistica dell’organizzazione una società del torinese con sede a Volvera. Le ripercussioni della frode sono stimate in mancati introiti per lo Stato e l’Unione europea per oltre 40 milioni di euro e danni a imprenditori che hanno subito una sleale concorrenza nel settore. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, utilizzo ed emissione di fatture false. Alle indagini ha collaborato l’Unità di Cooperazione Giudiziaria europea ‘Eurojust’. Oltre al capoluogo piemontese sono interessate all’operazione le province di Alessandria, Cuneo, Novara, Milano, Modena, Lucca, Roma, Frosinone e Messina, con attività estese anche a Germania e Olanda.