23 Ottobre 2020
06:24
Didattica a distanza per almeno metà scuola: cosa ne pensano alcuni presidi di Alessandria
ALESSANDRIA – Per alcune scuole non cambierà nulla, per altre qualcosa o, addirittura, tutto. Da lunedì tutte le scuole superiori piemontesi dovranno affrontare una novità rispetto a questi primi 40 giorni di lezione: consentire ad almeno metà degli studenti, eccetto quelli del primo anno, di seguire le lezioni a distanza, nel rispetto dell’ultima ordinanza regionale anti covid firmata da Alberto Cirio.
Orgogliosa la dirigente scolastica dell’Istituto Volta di Alessandria Maria Elena Dealessi: “Il nostro modello organizzativo è in piena linea rispetto all’ordinanza. Fin dai primi mesi di maggio, quando gradualmente abbiamo ripreso le attività amministrative in presenza, abbiamo immediatamente pensato all’ipotesi di suddividere in gruppi equi le nostre classi, dalla seconda alla quinta, garantendo a tutti un servizio Scolastico completo, una settimana in presenza e una settimana a distanza, a rotazione, avvalendoci della didattica digitale integrata. La suddivisione in gruppi naturalmente non è stata casuale ma studiata in base alle provenienze degli studenti per alleggerire il sistema dei trasporti dei sobborghi alessandrini e della Provincia. Al momento procediamo con questa organizzazione, consentendo la presenza completa ed assidua solo alle classi prime, per le quali sono stati individuati spazi particolarmente capienti. Certo, non sono mancate le difficoltà e, qualche volta, anche le lamentele delle famiglie che non sempre hanno compreso questa scelta strategica organizzativa. L’ufficio tecnico della Provincia di Alessandria ci ha offerto un grosso aiuto mettendo a norma alcuni spazi per creare nuovi ambienti. Se noi considerassimo infatti unicamente l’indice di affollamento statico potremmo ospitare in presenza tutti i giorni tutte le classi: la nostra scuola, costruita dall’Architetto Gardella, è dotata di ampi corridoi e ambienti molto grandi e ottimamente strutturati. Tuttavia, considerato l’elevato numero di studenti per classe, riteniamo più sicuro dimezzare il numero degli studenti in presenza, pur attivando scrupolosamente tutte le regole anti Covid previste dal nostro protocollo interno. In questo modo” ha aggiunto Dealessi “abbiamo potuto anche riattivare l’utilizzo dei laboratori nel triennio e auspichiamo di offrire presto la stessa opportunità anche agli alunni di prima e di seconda. Non è stato facile ma, a distanza di un mese, non mi resta che ringraziare tutto il personale e gli studenti per come stanno reagendo a questa situazione. Non è semplice fare lezione in classe con un gruppo di alunni e contestualmente non trascurare chi segue da casa: ci siamo dotati di tavolette grafiche, dispositivi informatici, telecamere, Lim…e di tutto l’occorrente per far comunque crescere la scuola, malgrado un momento storico di reale emergenza. Come gli insegnanti si stanno dimostrando davvero professionali e molto duttili a livello organizzativo, altrettanto si può dire degli alunni che rispettano con senso del dovere le regole definire dalla scuola, incluso l’uso della mascherina per tutto il tempo di permanenza in aula, con regolari pause durante il cambio dell’ora.
Faremo di tutto per tenere aperte le scuole e per ottimizzare questo modello organizzativo: il fatto che dal 26 ottobre diventi obbligatorio per tutti mi solleva e mi fa sperare di avere scelto un modello organizzativo efficace, sempre suscettibile comunque di migliorie interne. Non sappiamo cosa succederà nelle prossime settimane ma siamo pronti a trasformare la DDI in DAD (didattica a distanza) se sarà necessario, nella speranza, prima o poi, di ritrovarsi tuti insieme a scuola. La scuola è un ambiente sicuro perché davvero controllato e organizzato nei minimi dettagli: abbiamo tuttavia bisogno della collaborazione delle famiglie e dei servizi annessi al sistema scolastico affinché vengano messi in campo tutti gli sforzi possibili per salvaguardare l’istruzione dei nostri studenti, di tutte le fasce d’età”.
“Ci stiamo riorganizzando ma non sarà un problema, ce la faremo” ha sottolineato a Radio Gold Lorenza Daglia, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Galilei di Alessandria “ad oggi circa un terzo dei nostri studenti segue le lezioni a distanza, mentre due terzi in presenza. Dovremo modificare l’orario ma ce la faremo. Abbiamo un’ottima base che ci supporta sul fronte tecnologico. Ad oggi non so dire quanto dureranno i periodi degli studenti in DAD ma, sicuramente, posso anticipare che non sarà una settimana ma qualche giorno in meno. A mio avviso sei giorni di didattica a distanza sono troppi. Non vogliamo che trascorra troppo tempo tra le lezioni in presenza. Nei prossimi giorni informeremo le famiglie di questi ulteriori dettagli”.
Molto preoccupato, invece, Roberto Grenna, dirigente scolastico dell’Istituto Saluzzo-Plana: “Lunedì ne discuteremo in Consiglio di Istituto quindi, di sicuro, non saremo pronti per quella data” ha ammesso “dobbiamo cambiare tutto, visto che il 100% dei nostri studenti segue le lezioni in presenza. Ci siamo impegnati per questo tutta l’estate, come ci era stato raccomandato nelle linee guida del Ministero. Più di così. Se non ci saranno problemi tecnico confido che per il 31 ottobre potremo essere pronti ma ad oggi non posso avere questa certezza. Non sarà semplice. Saranno circa 24 le classi alle quali dovremo garantire lezioni a distanza. Non sarà come il lockdown, quando i professori facevano lezione da casa: ora dovranno farlo a scuola. Non so se il nostro apparato tecnologico mi potrà garantire una buona resa. Non ci sono alternative perché in una stessa mattina i nostri docenti hanno più classi da seguire e circa 30 professori insegnano anche in altri istituti alessandrini. Ciò che ci è stato chiesto dalla Regione è molto complicato, anche dal punto di vista delle tempistiche, lo dico senza alcuna polemica. Non giudico la decisione ma ne valuto l’impatto e non sono certo entusiasta. Sarà molto complicato ma non impossibile e noi ci impegneremo al massimo per farcela. Abbiamo aumentato la banda per internet, abbiamo cinque linee nuove, che possono arrivare a otto. Abbiamo fatto il massimo per quello che potevamo, dal punto di vista economico”.
Foto di Steven Weirather da Pixabay