Autore Redazione
lunedì
26 Ottobre 2020
17:35
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Cronaca - Alessandria

Confindustria e imprese: “L’emergenza covid manda in stallo tutto ma dobbiamo essere pronti a ripartire”

Confindustria e imprese: “L’emergenza covid manda in stallo tutto ma dobbiamo essere pronti a ripartire”

ALESSANDRIA – La 184esima indagine congiunturale di Confindustria è all’insegna dell’incertezza e la nuova emergenza covid rischia di rendere ancora più fragile l’ottimismo degli imprenditori, anche perché le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre ottobre-dicembre 2020 risalgono a 15 giorni fa e cioè prima dei nuovi provvedimenti anti coronavirus. Sono molti i segni meno che preoccupano, a cominciare dall’export con un saldo tra ottimisti e pessimisti al -21 contro il -26 del trimestre precedente. Ma la visione pessimistica è un problema per una provincia votata all’esportazione da sempre.
Negativi anche gli indicatori dell’occupazione a -3 (ma era -15 nell’ultimo trimestre), della produzione, a -10 (era -31), degli ordini totali a -14 (era -31). Non mancano tuttavia akcuni segnali come il calo della previsione di ricorso alla cassa integrazione formulata dal 37% degli imprenditori intervistati (era il 48% lo scorso trimestre) e sono sempre in maggioranza e stabili (il 73%) quelli che prevedono invariata l’occupazione. Rincuora inoltre la propensione a investire dichiarata dal 68% degli intervistati (era il 59%), come anche il grado di utilizzo degli impianti al 71% della capacità (era il 64%).

Nel complesso i vari settori produttivi hanno dato riscontri incoraggianti anche se continua la difficoltà dei settori metalmeccanici e chimici mentre continua a vivere un momento positivo l’alimentare. In questo scenario “le imprese devono resistere, resister, resistere” ha spiegato il Presidente provinciale Maurizio Miglietta. Difficile dire per quanto tempo, ha aggiunto ma la speranza è che “questo periodo finisca, perché finirà, e allora si metterà a frutto quanto seminato finora. Non è un caso che le aziende chiedano preventivi ma ogni attività di acquisto al momento è bloccata in attesa di capire gli sviluppi della pandemia“. Di sicuro a patire di più sono le microimprese, ha spiegato Giuseppe Monighini, del settore studi di Confindustria. Le aziende con massimo 9 dipendenti sono quelle in maggiore difficoltà mentre subiscono meno turbolenze le realtà con più di 50 lavoratori.
Gli ammortizzatori sociali e gli aiuti alle imprese sono necessari quindi per tamponare un momento difficile – ha aggiunto Miglietta. Questo periodo di stallo può e deve essere una occasione per riflettere e ripartire appena possibile con il piede giusto“.

confindustriaSpunti di riflessione sono stati condivisi da Maurizio Miglietta con gli imprenditori associati e con il Presidente nazionale di Confindustria, Carlo Bonomi, il 23 ottobre durante l’Assemblea annuale 2020 di Confindustria Alessandria, svoltasi in forma privata e in videoconferenza. “Stiamo facendo tutti noi un notevole sforzo, nelle massime difficoltà, con grande responsabilità – ha detto Miglietta. Stiamo facendo impresa tra difficoltà del tutto impreviste e durissime. E stiamo gestendo l’Associazione con l’obiettivo di accompagnare al meglio le aziende in questa congiuntura, pensando al futuro delle imprese ma anche, e soprattutto, della collettività.
La nostra provincia, con imprese fortemente vocate agli investimenti in innovazione e all’export, ha comunque avvertito gli effetti della crisi. Un settore fondamentale come quello della produzione di macchinari ad alta tecnologia ha molto lavorato verso la clientela ma abbiamo la sensazione che fatichi a concretizzare l’impegno in nuovi ordinativi. Meglio vanno le cose per alimentare e dolciario, certo, con per esempio il forte segnale positivo del cioccolato, vissuto anche come consumo consolatorio durante il periodo di confinamento. Il settore della gioielleria, pur risentendo ovviamente della situazione, conferma comunque il notevole potenziale di sviluppo. Nel complesso, come testimonia una recente rilevazione di Confindustria Piemonte, la maggioranza relativa delle imprese (il 37,5%) ritiene che il recupero dei livelli pre-crisi possa avvenire “entro il 2021”. Perché questo avvenga, però, dovremo reagire con forza a questa seconda ondata del virus, nella società e nelle nostre fabbriche, e in questo contesto la nostra Associazione ha aumentato i propri sforzi per restare al fianco delle imprese”.

Intervenendo in videoconferenza all’Assemblea, il Presidente di Confindustria, Bonomi ha sottolineato, rivolgendosi agli imprenditori alessandrini, l’importanza del ruolo dell’imprenditoria nel momento di emergenza che ancora si prolunga: “Le imprese – ha detto Carlo Bonomi – sono state e sono la forza resiliente del Paese per riavviare l’Italia. E questa forza si deve a voi, a voi tutti. Oggi dobbiamo ricostruire il Paese e l’industria è la locomotiva dell’economia italiana. Questo è il momento delle riforme, che ancora non arrivano, per avere un Paese normale, ed è necessario ricreare la fiducia”. Ed ha insistito, in particolare, sulla rilevanza di Industria 4.0: “Rilanciare e rendere strutturale Industria 4.0 è fondamentale per sostenere produttività, occupazione, formazione, ricerca e innovazione. E la trasformazione in chiave 4.0 delle imprese deve essere sostenuta da investimenti istituzionali”.

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