Autore Redazione
martedì
27 Ottobre 2020
06:12
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Cronaca - Alessandria

Un genitore: “In un asilo la collega di una maestra positiva ha continuato a lavorare, Asl in confusione”

Un genitore: “In un asilo la collega di una maestra positiva ha continuato a lavorare, Asl in confusione”

ALESSANDRIA – Alcuni cittadini continuano a interpellare Radio Gold, perplessi per la gestione dell’emergenza covid da parte dell’Asl. Tra questi c’è il padre di una bambina che frequenta un asilo ad Alessandria. La piccola, ha raccontato il papà, è stata tenuta a casa dopo che una maestra è risultata positiva: come è giusto è stata avviata la pratica per il tampone che poi ha dato esito negativo.

A lasciare di stucco i genitori della bambina, però, è stata la gestione della situazione: “La settimana scorsa una delle maestre che lavorava in compresenza con l’insegnante risultata positiva ha continuato a frequentare il posto di lavoro. Lunedì 19 ottobre ha poi chiamato le famiglie per informarle della positività del secondo tampone dopo che, come ci ha raccontato, il primo aveva dato esito negativo”. Proprio quel lunedì i genitori della bambina avevano riportato la figlia all’asilo, con tanto di certificato medico che attestava la negatività al covid. Ed è a questo punto che emergono i profondi dubbi della famiglia: “Perché certificare scrupolosamente le condizioni dei nostri figli se poi si presentano queste falle che rischiano di rendere infinita la vicenda?”

“Le maestre e la scuola secondo noi non hanno colpa perché l’indirizzo lo deve dare l’Asl che però in questo caso ha manifestato una gran confusione“. A rendere tutto più complicato infatti la telefonata fatta all’Asl per chiedere il da farsi dopo la positività anche della seconda maestra: “Io ho dovuto far presentare mia figlia con una certificazione del pediatra per lasciare la bambina in una classe con una maestra che, 3 ore dopo, mi ha detto di essere positiva, nonostante la collega fosse risultata positiva giorni prima“. In più, a fronte di tutto questo, quando mia moglie ha chiamato l’azienda sanitaria per sapere come comportarsi, se era necessario fare un nuovo tampone, la risposta dall’Asl è stata: “È vero, di quella classe dobbiamo parlarne col medico”. “In questo modo non ne usciamo più” ha concluso amareggiato il padre.

Sulla vicenda la redazione di Radio Gold ha contattato Asl per una replica.

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