Autore Redazione
mercoledì
4 Novembre 2020
13:23
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Cronaca

Con la didattica a distanza tornano i problemi sulla connessione soprattutto nelle aree rurali

Con la didattica a distanza tornano i problemi sulla connessione soprattutto nelle aree rurali

PIEMONTE – L’aumento della curva dei contagi (e le nuove regole previste dall’ultimo Dpcm) torna anche in Italia e in Piemonte la didattica a distanza. Lo fa con i suoi pregi, legati all’isolamento sociale per fermare la diffusione del Covid-19, e i suoi difetti, principalmente inerenti alla velocità e disponibilità della connessione. “Le regole della didattica a distanza impongono considerazioni e prese d’atto di situazioni complicate. Nella provincia di Alessandria sono diverse le zone che non dispongono di una connessione a banda larga, soprattutto nella Val Borbera, Ovadese e in alcune aree dell’Acquese“. A dirlo è il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco sottolineando come le aree rurali siano svantaggiate dall’utilizzo della dad.

Facciamo i conti ogni giorno con insostenibili ritardi sulle infrastrutture telematiche ed è quindi strategico superare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre invece no, fra città e campagne, per far esplodere le enormi risorse che ogni territorio può offrire”, spiega ancora Bianco. Quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive nelle aree rurali, infatti, non dispone di una connessione a banda larga con difficoltà quindi di accesso alle lezioni on line con i propri insegnanti. Il dato emerge da un’elaborazione di Coldiretti su dati Istat.

La disponibilità di accessi Internet ad alta capacità per consentire la didattica on line è importante per ridurre l’isolamento delle aree rurali e al tempo stesso rendere più efficaci le misure anti contagio considerato che proprio dalle zone di campagna ogni giorno i ragazzi si spostano su autobus e treni locali per raggiungere i centri più grandi dove trovano scuole e servizi spesso assenti nei piccoli comuni”, aggiunge invece il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. Solo il 76,1% delle famiglie italiane dispone di un accesso internet e appena il 74,7% ha una connessione a banda larga ma la situazione peggiora notevolmente nelle campagne con appena il 68% dei cittadini che dispone di connessione a banda larga nei comuni con meno di duemila abitanti, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi al 2019.

Il pesante ‘digital divide italiano’ va quindi colmato per poter utilizzare al meglio anche nelle campagne tutto il potenziale delle nuove tecnologie: dalla scuola on line ai corsi di aggiornamento a distanza fino all’agricoltura 4.0 per ottenere un incremento di produttività accompagnata dalla riduzione dei costi e a favore della sostenibilità ambientale ma anche cogliere le opportunità del turismo nelle aree interne e del commercio on line in questo momento di difficoltà. Le nuove tecnologie digitali sono uno strumento strategico per ripartire da un presente che deve fare i conti con l’emergenza coronavirus che ci sta mettendo a dura prova ma che ha fatto anche scoprire l’importanza dell’innovazione per un Paese come l’Italia che sconta pesanti ritardi rispetto agli altri partner europei”, sottolineano infine all’unisono Bianco e Rampazzo.

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