10 Novembre 2020
05:04
Ripensare Acqui Terme: quando un laboratorio per la rigenerazione urbana diventa un libro
ACQUI TERME – Sarà in vendita nei prossimi giorni nelle librerie italiane la pubblicazione scientifica “Ripensare Acqui Terme. Progetti di rigenerazione urbana per Acqui Terme” edito da Lupetti a cura di Vincenzo Ariu con la collaborazione dell’assessore all’Urbanistica di Acqui Terme, Giacomo Sasso.
Il testo è un progetto del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università degli Studi di Genova, nato dall’esperienza del Laboratorio di Urbanistica di Scienza dell’Architettura, dove 54 studenti hanno attentamente esplorato nel marzo del 2019 la città di Acqui Terme, per ripensarne alcuni spazi in cerca di rilancio e miglioramento. Gli studenti hanno realizzato una serie di progetti riguardanti il complesso Ex Kaimano, la direttrice di corso Bagni dal ponte Carlo Alberto a piazza Italia e l’area termale con le sue Terme Militari. In tutto dodici progetti, quattro per ogni area, ora racchiusi in un’unica pubblicazione. I ragazzi hanno avuto come obiettivo la realizzazione di un progetto originale di riqualificazione e rilancio, in cui hanno fatto appello a fantasia, tecnica e a un pizzico di spirito visionario. Il laboratorio è stata un’occasione per comprendere le dinamiche della progettazione in un contesto reale e mettere in pratica le conoscenze teoriche in un quadro di dialogo tra le scelte e le visioni urbanistiche e gli interessi degli interlocutori in campo.
«È una pubblicazione scientifica di alto livello – afferma l’assessore, Giacomo Sasso “dalla quale non solo emerge un grande lavoro svolto dall’Università di Genova e dai suoi studenti, ma anche un profilo qualitativo di cui beneficia la stessa città di Acqui Terme, che diventa un esempio virtuoso di studio per immaginare il proprio futuro. Sono molto soddisfatto in quanto promotore di un’esperienza unica nel suo genere, che oggi ottiene un nuovo riconoscimento con la pubblicazione di un testo. Un enorme lavoro costituito da contenuti di valore che non hanno avuto alcun costo economico per la città, ma soltanto l’investimento di tempo delle figure coinvolte. Si tratta di un percorso nel quale avviene una contaminazione tra ambienti professionali, accademici e istituzioni pubbliche: un approccio, a mio avviso, che dovrebbe costituire la normalità ma che ha luogo troppo raramente. Il testo ha come protagonista la città di Acqui Terme, che comprende al suo interno una serie di aree, sia pubbliche che private, di fondamentale importanza. Come amministrazione, ci stiamo avvalendo di strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale inseriti in un processo di sviluppo unitario, che individua ambiti urbani da rifunzionalizzare, col fine di renderli attuali e proiettati verso il futuro. Lo scopo è eliminare gli interventi “spot” disorganici, tipici del baratro tra urbanistica tradizionale ed edilizia, favorendo lo sviluppo di un progetto unitario. L’obiettivo è ridurre il consumo del suolo non urbanizzato per concentrare le risorse nel recupero delle aree dismesse e in forte degrado urbano, promuovendo un processo di rigenerazione dei centri urbani. Questa esperienza con gli studenti universitari è stata il pretesto per indagare nuovi scenari attraverso progetti accademici liberi da vincoli legati a meccanismi di opportunità. Un approccio che ritengo corretto, che va nella direzione di una nuova concezione della programmazione urbanistica, che non deve essere più calata dall’alto ma composta da interventi mirati, economici, singoli ma sinergici, che possano portare soluzioni reali e immediate. Crediamo che tali progetti senza dubbio rivelino quanto vasto sia il potenziale di Acqui Terme, la quale grazie a questa pubblicazione trova riconoscimento e riceve una grande visibilità e promozione».