Autore Redazione
mercoledì
25 Marzo 2015
07:02
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Cronaca - Alessandria

Un presidio e un messaggio a Renzi per far riconoscere il reato di omicidio stradale

Un presidio e un messaggio a Renzi per far riconoscere il reato di omicidio stradale

ALESSANDRIA – Brandelli di una Vespa accartocciata e un casco. Questo è solo un esempio di ciò che può rimanere a dei genitori dopo un incidente stradale. La morte di un figlio è qualcosa di terribile ma lo è ancora di più se si rimane sempre con quel senso di giustizia mancata. per questo l’associazione familiari e vittime della strada ieri sera si sono ritrovati sotto diverse Prefetture in tutta Italia. Ad Alessandria il presidio è stato composto e toccante. Il silenzio suonato dalla tromba, un tempo funesto e il dolore che ancora rende umidi gli occhi di Ezio, Christine e tante altre persone che hanno perso il proprio caro rappresentano la drammaticità del problema e la necessità di far riconoscere l’omicidio stradale colposo. Questo è stato chiesto ieri anche davanti al Prefetto, Romilda Tafuri che, insieme al Presidente della Provincia, Rita Rossa, ha accolto la delegazione dell’associazione per dimostrare l’attenzione al problema. Sono infatti anni che le varie proposte di introduzione del reato di omicidio stradale colposo si incaglia in rinvii e palleggi senza mai arrivare al dunque. Adesso è giunto il momento di dare concretezza alle troppe promesse: “abbiamo visto la sensibilità del Prefetto che ha dichiarato di farsi portavoce presso il Ministero degli Interni – ha spiegato Ezio Bressan, papà di Alessandro, morto a soli 20 anni per colpa di un automobilista ubriaco sulla A21. In più è iniziata la discussione del ddl e quindi abbiamo cominciato a fare dei ragionamenti sull’introduzione di questo reato. Adesso si sta discutendo il sunto delle 5 proposte di legge, tra cui quella della nostra associazione. Noi portiamo avanti questa lotta sapendo che mio figlio non me lo restituirà nessuno ma combattiamo perché altri non debbano soffrire come ho sofferto io, e tanti altri genitori, in queste situazioni”.

In Prefettura c’era anche il Presidente della Provincia, Rita Rossa, che ha garantito il proprio impegno: “è una battaglia di civiltà quella che dobbiamo portare avanti. Perdere i propri cari è una tragedia grandissima. Il nostro ordinamento non prevede l’omicidio stradale colposo e quindi questa battaglia è fondamentale. Chiediamo tempi rapidi nella decisione e nella certezza della pena. Io come cittadina e come rappresentante di una istituzione sostengo questo percorso. Abbiamo infatti proposto di fare un consiglio comunale aperto su questo tema mentre con i parlamentari del territorio, e direttamente con il Presidente del Consiglio, sono impegnata in questa lotta dell’associazione“.

Rita Rossa proprio ieri ha inviato a Renzi un messaggio in cui ha chiesto di “dare grande impulso all’introduzione del reato di omicidio stradale colposo“.

Se questo reato verrà riconosciuto per di più sarà una vittoria per l’Italia perché “sarà il primo paese ad aver introdotto il reato e potrà dare l’impulso al resto dell’Europa – ha aggiunto Christine Lorin, mamma di uno dei quattro ragazzi francesi morti sull’A26 per colpa del Suv contromano sull’A26 il 13 agosto 2011″.

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