Autore Redazione
giovedì
26 Marzo 2015
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Cronaca - Novi Ligure

In un clima di sofferenza generale continuano a crescere le società di capitali della provincia

In un clima di sofferenza generale continuano a crescere le società di capitali della provincia

PROVINCIA – Nel 2014, in provincia di Alessandria sono nate 2719  nuove imprese e ne sono cessate 2749. Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è stato pertanto lievemente negativo: -30 imprese. Il dato porta a 44.766 lo stock di imprese registrate a fine dicembre 2014.  Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si  concretizza in un tasso di crescita rispetto al 2013 di -0,07%, un  dato di sostanziale stabilità che segna comunque un lieve miglioramento rispetto al 2013 (-1,61%). Il tasso del -0,07% è inferiore  alla  media nazionale (+0,51%)  ma superiore  alla media  piemontese (0,44%),  e colloca Alessandria in seconda posizione dopo Novara (+0,44%)

“A fronte di una sofferenza trasversale a tutti i settori, il dato interessante riguarda  le società di  capitali: registrano dinamiche positive da anni”,  ha commentato Gian Paolo Coscia,  Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “Il tessuto imprenditoriale, non solo locale, sta mutando: le imprese si fanno più strutturate, il carattere personale tende a porsi in secondo piano rispetto all’elemento del capitale.  A mio parere si tratta di un dato positivo, perché significa che le nostre imprese stanno evolvendo, cercando una misura nuova,  un vestito più adatto all’economia del ventunesimo secolo.  Penso che sia positivo perché  credo  che questo  fenomeno stia avvenendo tenendo comunque ben saldo il tradizionale carattere  personale, artigianale, sartoriale dell’imprenditore italiano. Si tratta  semplicemente  di una forma nuova per un’anima antica, che è ciò  di  cui hanno bisogno le nostre imprese e che deve pertanto essere la filosofia che guida anche  la riforma del sistema delle Camere di Commercio, visto lo stretto legame che gli enti camerali hanno con le aziende del proprio territorio. Victor Hugo diceva che la tradizione è fatta di radici, con frutti e fiori nuovi ogni primavera. Ecco,  io credo in questo, in una tradizione che sa rinnovarsi mantenendo la propria natura”.

Dall’analisi per classe di natura giuridica rispetto al 2013, emerge una crescita in egual misura  delle società di  capitali (+2,84%) e di “altre forme”  (+2,89%), a fronte di un lieve calo delle società di persone (-0,90%) e delle imprese individuali (-0,69%).

Questi dati  vanno letti tenendo a mente che imprese individuali e società di persone rappresentano insieme l’81% delle imprese provinciali,  mentre le società di  capitali rappresentano  il 17% e “altre forme” il 2%.

E’ da segnalare, comunque, un dato: le società di capitali  sono da tempo in continua crescita, e questo avviene a livello locale, regionale, nazionale. Unioncamere spiega così il fenomeno:  “Il dato conferma  un orientamento ormai consolidato tra i neo-imprenditori italiani che, per affrontare il mercato, si affidano sempre più  spesso a formule organizzative più “robuste” e strutturate. Non solo perché più capaci di intercettare gli incentivi pubblici opportunamente messi a loro disposizione, ma soprattutto perché la società di capitali si presta ad  essere più attrattiva rispetto a nuovi investitori e, dunque, a consentire un percorso di crescita all’idea di business”.

Dall’analisi dei dati per settore rispetto al 2013, emerge una negatività diffusa: agricoltura (-3,79%) e industria (-2,69%) registrano i dati più negativi, analogamente a quanto avviene su scala nazionale. Seguono turismo (-2,12%), commercio (-1,79%), altri servizi (-0,95%), costruzioni (-0,73%).  Netta crescita delle imprese non classificate (+48,72%): ottima performance e causa determinante della stabilità (altrimenti negatività) complessiva registrata nel 2014, ma consideriamo la bassa incidenza dimensionale di questo settore (rappresenta il 4% della totalità delle imprese, il gruppo meno consistente).

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