Autore Redazione
mercoledì
18 Novembre 2020
05:13
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Cronaca - Alessandria

Assessore Barosini e Pd sollecitano Poste sugli uffici chiusi: “Cittadini indignati”. Ma a breve nessuna novità

Assessore Barosini e Pd sollecitano Poste sugli uffici chiusi: “Cittadini indignati”. Ma a breve nessuna novità

ALESSANDRIA – Ad Alessandria sono ancora diversi gli uffici postali chiusi, una situazione che si protrae purtroppo già dalla prima ondata dell’emergenza covid. Dopo una levata di scudi bipartisan, l’azienda, qualche mese fa, aveva indicato la metà di settembre come l’avvio di una ripartenza ma solo se la situazione non fosse di nuovo precipitata in una nuova ondata. Purtroppo non è stato così e, ancora una volta, sia dall’opposizione sia dalla maggioranza è stato unanime l’invito ad accelerare i tempi.

“Ci sono moltissimi cittadini indignati ed in grave difficoltà e disagio, soprattutto con l’approssimarsi della stagione invernale” si legge in una lettera dell’assessore Giovanni Barosini inviata alla direttrice provinciale di Poste italiane e al responsabile nazionale di Poste per le relazioni con gli enti locali, dove il membro della Giunta Cuttica chiede “un urgente incontro, propedeutico alla organizzazione di una Commissione consiliare comunale, di prossima convocazione”. Nel frattempo il Comune ha sollecitato a Poste un quadro dettagliato sullo stato attuale delle aperture in città e nei sobborghi. 

“Il problema degli Uffici Postali chiusi totalmente o parzialmente ha ormai raggiunto livelli di disagio e pericolosità non più tollerabili, soprattutto nei sobborghi e non solo, pertanto questa mattina in Commissione consiliare comunale è emersa a gran voce la necessità di unire le forze, tra tutti i gruppi consiliari, e convocare una Commissione (il Presidente Bovone ha preso atto) invitando i responsabili di Poste Italiane ed anche i Parlamentari di riferimento territoriale” ha ancora rimarcato Barosini “l’obiettivo è farsi ascoltare, tutti uniti e più che mai determinati, da Poste Italiane affinché ponga fine a questa pericolosa situazione (tra Covid e stagione invernale alle porte). Ovviamente va sottolineato che gli operatori e dipendenti di Poste Italiane nulla c’entrano con tale critica situazione, anzi ne subiscono anch’essi il disagio ed il sovraccarico lavorativo, il problema è organizzativo”. 

Sul tema è anche intervenuto il Pd, col consigliere Giorgio Abonante che già mesi fa si era fatto anche promotore di una raccolta firme: “Al momento si può dire che le rassicurazioni di Poste Italiane sulla riapertura degli uffici dislocati sul territorio siano state completamente tradite. Ci sono ampie porzioni di città non servite con migliaia di cittadini, anche di età decisamente matura, abbandonati al mito della tecnologia”. “Poste Italiane riapra gli uffici chiusi sulla base delle rassicurazioni date al Comune nel mese di settembre” ha sottolineato il Partito Democratico in una nota.

Al momento, secondo quanto riferito da Poste Italiane a Radio Gold, non sono all’orizzonte riaperture in tempi brevi di quegli uffici ancora chiusi. L’azienda sottolinea come, in caso di estrema urgenza, si può contattare il direttore della filiale per un appuntamento ad hoc, ad esempio se si ha una raccomandata in giacenza. Sempre secondo quanto riferito da Poste, i clienti dell’ufficio di piazza Torriani potranno informarsi su questi servizi specifici chiedendo lumi nella sede di piazza della Libertà. Quelli, ad esempio, dell’ufficio ancora chiuso di San Giuliano Nuovo, potranno chiedere delucidazioni in quello di San Giuliano Vecchio. 

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