Autore Redazione
lunedì
30 Novembre 2020
08:37
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Cronaca

Verso il nuovo Dpcm: oggi l’incontro tra le Regioni. Ecco cosa c’è sul tavolo delle trattative

Verso il nuovo Dpcm: oggi l’incontro tra le Regioni. Ecco cosa c’è sul tavolo delle trattative

ROMA – Oggi l’incontro tra le Regioni per decidere una linea comune da presentare al Governo. Poi, domani, sarà la volta del confronto tra i governatori e l’esecutivo romano. Sul tavolo delle trattative il nuovo Decreto già soprannominato Dpcm di Natale. Un allentamento iniziale delle regole volte poi a intensificarsi nuovamente sotto il periodo delle feste. Regioni e Governo, infatti, sembrano concordare su una cosa: un Natale passato senza regole potrebbe comportare un ritorno importante dei contagi da Covid-19, cosa che in questo momento l’Italia non si può permettere.

Ecco che i governatori oggi parleranno sulla possibile data di stop agli spostamenti per i non residenti, argomento pressante per evitare esodi di massa sotto il periodo delle feste. In dubbio anche gli orari di apertura di ristoranti e locali (che comunque a Natale dovrebbero restare chiusi) e del coprifuoco nazionale. Intanto si va verso la conferma che le Regioni rosse che diventano arancioni, non possono diventare gialle prima di 14 giorni, “salvo che la cabina di regia” sul monitoraggio “ritenga congruo un periodo inferiore“. A dirlo è una norma inserita nella bozza del decreto Ristori Quater. “L’accertamento della permanenza per 14 giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive comporta l’applicazione, per un ulteriore periodo di almeno 14 giorni, delle misure relative allo scenario immediatamente inferiore“, si legge.

Le Regioni spingono però sulla possibile introduzione di una zona bianca per quei territori dove il rischio Covid è particolarmente basso. Questo potrebbe consentire “un Natale un po’ più libero all’economia e alla socialità“, ha detto ieri Giovanni Toti, presidente della Liguria, e ultimamente portavoce delle Regioni nella trattativa con il Governo. Ma su questa possibilità l’esecutivo pare frenare anche dopo quello che è successo ieri in Piemonte e Lombardia diventate zone arancioni. La riapertura dei negozi ha scatenato lunghe code, resse e assembramenti nelle principali città dei territori amministrati da Cirio e Fontana.

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