Autore Redazione
sabato
12 Dicembre 2020
01:26
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Cronaca - Alessandria

Le più belle canzoni rock di Natale

Le più belle canzoni rock di Natale

RADIOGOLD – Per gli amanti del Natale in rock non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dalle più grandi rockstar agli alfieri del rock underground, quasi tutti prima o poi hanno ceduto alla tentazione di dedicare un brano, quando non un disco intero, al Natale. E molte sono anche le raccolte realizzate a scopi benefici. Tra le più riuscite senza dubbio troviamo la serie A Very Special Christmas che dal 1987, con l’aiuto di oltre 130 rockstars, ha già raccolto più di 100 milioni di dollari a sostegno dell’organizzazione Special Olympics. Il volume più interessante resta il primo, che vede la partecipazione dei Pretenders con il classico Have Yourself a Merry Little Christmas, Sting che si cimenta con la musica antica in Gabriel’s Message, reinterpretazione di un canto latino del XIII secolo, Madonna con una versione affascinante di Santa Baby, gli Eurythmics che recuperano il classico Winter Wonderland, Bruce Springsteen con una scintillante versione live di Merry Christmas Baby, e soprattutto gli U2 che tingono di rock il Natale con una versione live di Christmas (Baby Please Come Home), registrata nel luglio 1987 durante il sound check a Glasgow, con la partecipazione ai cori della cantante Darlene Love, che per prima registrò il brano nel 1963.

Altra categoria natalizia frequentata dalle rockstar è quella dei duetti. Anche qui gli esempi sono molti, da Chris Isaak e Stevie Nicks con Rudolph the red nosed reindeer a Rod Stewart che con Michael Bublé ci propone l’ennesima versione di Winter Wonderland. Ma l’accoppiata più improbabile, e però anche la più riuscita, è quella tra David Bowie e Bing Crosby per Peace On Earth / Little Drummer Boy. Venne registrata per uno show televisivo nel settembre 1977, andato in onda a dicembre, un mese dopo la scomparsa del crooner americano, unendo il classico Little Drummer Boy alla nuova Peace On Earth. La leggenda racconta che al rifiuto di Bowie di interpretare lo standard Little Drummer Boy, alcuni musicisti presenti in studio scrissero su due piedi il nuovo testo Peace On Earth. Questa registrazione rappresenta non solo l’incontro tra due generazioni diverse e due modi di cantare quasi opposti che si confrontano, ma due canzoni che si sovrappongo diventando una cosa sola.

Tra le operazioni più strane, è da ricordare il box Songs for Christmas del cantautore americano Sufjan Stevens, che per molti anni ha registrato dei Christmas EP da regalare agli amici, riunendoli poi nel 2006 in uno splendido cofanetto con 5 CD  per oltre due ore di musica, passando dai classici standars natalizi a composizioni originali. Operazione replicata nel 2012 con il box Silver & Gold con altri 5 CD. Oltre alle 101 canzoni, nei due box sono presenti adesivi natalizi, fumetti, poster e un libretto di accordi, che li rendono un perfetto regalo di Natale per gli amanti del rock underground.

Tra le molte rockstars impegnate nel canto natalizio, troviamo anche il premio Nobel per la letteratura Bob Dylan, che nel 2009 ha pubblicato un intero disco a tema con intento benefico, Christmas In The Heart, in cui ha riproposto classici della tradizione americana, e Pearl Jam con il singolo natalizio Let Me Sleep (It’s Christmas Time) regalato agli iscritti al loro fan club. Un Natale diverso è quello che raccontano invece due grandi outsider del rock, Joni Mitchell e Tom Waits, in due canzoni capolavoro. La Mitchell nel 1971 con River, introdotta dalle note di un piano che ricordano Jinlge Bells, parla in realtà non del Natale ma della rottura del rapporto con Graham Nash. Essendo il racconto ambientato nel periodo natalizio, il brano è diventato col tempo quasi uno standard del genere. Tom Waits invece nel 1978 ci manda una cartolina di Natale che racconta l’altra faccia delle feste. È un Natale amaro quello di Christmas Card from a Hooker in Minneapolis, letteralmente “Una cartolina di Natale da una prostituta a Minneapolis”. Qui il Natale è lo sfondo di un “racconto – confessione” di uno dei tanti personaggi perdenti dell’America raccontata dal cantautore americano, che tra droga, alcol e promesse di una vita migliore, spera in una futura libertà condizionale, magari per San Valentino. Il brano è stato tradotto in italiano da Vinicio Capossela, che l’ha proposto più volte nei suoi concerti di Natale.

Se invece si vuole un Natale rock divertente e allegro, allora la scelta vincente è quella di rivolgersi al Boss del New Jersey, e in particolare alla versione live che Springsteen faceva del classico Santa Claus Is Comin’ To Town negli anni ’70, e che spesso fa ancora, nei concerti di dicembre. La canzone ha circolato per anni tra collezionisti nelle registrazioni pirata, per essere infine pubblicata ufficialmente nel 1985, in una versione live registrata nel 1975, come lato B del 45 giri My Hometown“. Tra campanellini, il vocione di Clarence Clemons nei panni di Babbo Natale, e la carica travolgente della E Street Band al massimo della forma, questa versione ci restituisce tutta l’allegria e la gioia del Natale, con tutta la carica del rock.

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