19 Dicembre 2020
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Le più belle canzoni soul sul Natale
RADIOGOLD – Nato dalla musica gospel, una musica utilizzata in America per accompagnare le celebrazioni liturgiche, il soul non poteva esimersi dal celebrare il Natale. Sono moltissimi i grandi nomi che si sono cimentati con i più famosi classici natalizi, molto spesso dedicando alle festività dischi interi, come hanno fatto anche le due più celebri case discografiche soul, la Stax Records di Memphis e la Motown di Detroit. La prima raccolse nell’album It’s Christmas Time Again i nomi più celebri del suo catalogo, tra i quali spicca la voce unica di Otis Redding con Merry Christmas, Baby, mentre per la seconda troviamo il meglio della sua produzione natalizia nel doppio CD The Ultimate Motown Christmas Collection. Dall’iniziale Santa Claus Is Coming To Town dei Jackson 5 a This Christmas di Diana Ross, questi due cd rappresentano perfettamente il Natale soul, con tutti i brani più celebri eseguiti dalle migliori voci del genere.
Anche il Padrino del Soul James Brown si è inchinato al Natale, producendo ben tre dischi interamente dedicati alla ricorrenza, con brani celebri e composizioni originali. Dallo splendido soul di Merry Christams, I Love You al travolgente funk di Soulful Christmas, senza dimenticarsi la propria provenienza dal ghetto, come rimarcato in Santa Claus Go Straight To The Ghetto. Sulle stesse orme i grandi The Staple Singers, che approfittarono del Natale per porre all’attenzione del loro pubblico i problemi della società dell’epoca, e nel 1970, raccontando di guerre e acquisti di regali in un’atmosfera musicale prettamente natalizia, si chiedono ironicamente Who Took the Merry Out of Christmas?. Alle tradizionali canzoni natalizie avevano comunque già dedicato un disco intero, The 25th Day of December, con tutti i classici del genere riproposti con l’atmosfera gioiosa creata dalla soul family degli Staples.
Direttamente dagli spirituals afro-americani arriva il tradizionale natalizio Go Tell It on the Mountain. Classico per eccellenza, il brano ha radici che risalgono all’800 ed è stato riproposto praticamente da tutti i cantanti soul (notevole l’interpretazione di Mahalia Jackson), arrivando a influenzare anche la letteratura, ispirando il romanzo omonimo di James Arthur Baldwin (in Italia tradotto con il titolo di Gridalo forte).
Molto particolare la canzone che l’ultima grande star del soul, Amy Winehouse, ha dedicato al Natale, una particolare versione in stile bossanova del brano I Saw Mommy Kissing Santa Claus registrata dal vivo negli studi di BBC Radio 2 per lo speciale Christmas Day, dando un’interpretazione splendida di questo brano ironico e divertente.
Ci sono infine canzoni che diventano natalizie senza in realtà esserlo, com’è successo in Italia per Oh Happy Day, la cui più bella versione di sempre è probabilmente quella della grande Aretha Franklin. La regina del soul, che durante la sua lunga carriera non ha mai dimenticato le sue origini gospel, ha registrato il brano nel disco live One Lord, One Faith, One Baptism. Siamo nella New Bethel Baptist Church di Detroit, è il luglio del 1987, e quello che ascoltiamo non è un concerto, ma una vera e propria funzione religiosa, con preghiere, invocazioni al Signore, sermoni e un coro gospel. La particolarità è che la voce solista del coro è quella di Aretha, che tra una Ave Maria e una Jesus Hears Every Prayer, insieme con l’altra stella del soul Mavis Staples, ci regala una Oh Happy Days emozionante e coinvolgente come solo la musica gospel sa essere. Questo canto di origine spiritual che ha le radici in un inno religioso del XVIII secolo, è però considerato un canto natalizio solo in Italia, da quando fu utilizzato per accompagnare una pubblicità di spumanti in periodo natalizio, mentre il tema del brano è il trovare la fede, quindi la celebrazione del battesimo piuttosto che la natività di Gesù. A dimostrazione di come, ancora una volta, la mercificazione del Natale ha avuto la meglio sul suo significato religioso.