13 Aprile 2015
14:30
Dalla Pascoli di Valenza idee e gioielli da Expo
VALENZA – C’è chi parla di Expo e poi non ci si avvicina nemmeno e chi invece ne parla e poi a Milano sbarca davvero e lo fa con quelle che prima erano idee e poi si trasformano in cose concrete. Questa fucina di creatività è a Valenza, ed è guidata dal professor Maurizio Carandini, dirigente della Scuola Superiore di primo grado G. Pascoli, abile, dice, “nel valorizzare al meglio le caratteristiche del suo team e nel cercare le qualità giuste per dare vita a progetti di livello che dovrebbero caratterizzare tutte le scuole, perchè negli istituti le cose vanno fatte bene sul serio riconoscendo i propri limiti e superandoli avvalendosi anche dele competenze altrui“. Uno di questi progetti è una piattaforma web (a breve online) articolata e destinata a crescere ancora. Questo strumento didattico e di approfondimento è stato creato nella scuola media di primo grado Giovanni Pascoli. Si tratta di “113 schede divulgative e didattiche offerte al mondo della scuola, al mondo dei curiosi e sviluppato attorno ai temi dell’acqua, della terra, del cibo e dell’energia – ha spiegato Carandini”. Il progetto si chiama Water and food security ed è costituito da collaboratori di rilievo come Riccardo Redaelli, Simona Beretta, Amedeo Reyneri, Carlotta Balconi e Tecla Riverso. “Siamo soddisfatti per il risultato ottenuto, per la partecipazione dell’Università Sacro cuore di Milano, che viene a Valenza per lavorare con noi e anche per la presenza qui oggi dei vertici del Ministero. Questo significa che Valenza è sotto un occhio di bue ed è monitorata costantemente. Un fatto che mette insieme gioie e dolori perchè ci porta a fare ancora meglio di qunato stiamo facendo ma ci gratifica per quanto fatto finora”.
I risultati però sono ottimi come testimoniato dalle parole lusinghiere del Direttore dell’ufficio scolastico regionale, Fabrizio Manca: “quando mi è stato presentato questo progetto ho impiegato pochissimo tempo per capire che dietro a tutto questo c’era una grandissima idea. Questo dovrebbero fare le scuole: mettere passione e produrre progetti di questo tipo. Bisogna promuovere la ricerca didattica dentro le scuole con le risorse che abbiamo all’interno degli istituti. Il progetto Water and food security ha tutti gli elementi per diventare di caratura nazionale perché incrocia le più svariate discipline: ci sono i temi principali come terra, acqua, energia, mondo, ma poi si intersecano anche i temi della geopolitica, della storia e molto altro. Poi si c’entra un altro obiettivo legato a Expo: lasciare un patrimonio di beni immateriali”.
Ma Valenza è anche la città dell’oro, nota per le sue produzioni preziose da portare in giro per il mondo, quel mondo che dovrà concentrarsi a Expo proprio in questi mesi. Perciò, nella scuola media valenzana, è nato un accordo con Bulgari che porterà alla realizzazione del gioiello “Water and food security”, un ciondolo ancora una volta legato al mondo del cibo e alla terra: “il gioiello infatti vede l’utilizzo del verderame, comunemente utilizzato negli orti ma che è stato trattato chimicamente all’interno del nostro laboratorio di scienze per diventare blu e rappresentare un ulteriore elemento ornamentale. In Foral, con i maestri orafi, è stato realizzato questo elaborato e con Bulgari abbiamo quindi messo la classica ciliegina sulla torta. Dodici alunni, 4 della sede, 4 della succursale, 4 dell’amministrazione associata, stanno dando vita, per Expo, a un manufatto che verrà realizzato dal’azienda. I ragazzi che hanno collegato il cervello con il cuore hanno creato questa ulteriore opera.”
Soddisfatto dei risultati ottenuti anche il sindaco di Valenza Sergio Cassano che ha elogiato “le esuberanti doti creative di Carandini, capace di tirare fuori qualcosa di notevole“.
Il progetto è costato 40 mila euro e potrà crescere “se arriveranno altri fondi potremo implementare ancora questo percorso e far tradurre le schede contenute nel sito in cinese per esempio – ha aggiunto Carandini“. Il Preside intanto ha potuto contare sugli aiuti della Fondazione Cra, della Stat e Lions.
Fabrizio Laddago