Autore Redazione
venerdì
29 Gennaio 2021
12:15
Condividi
Cronaca - Alessandria

I lockdown non hanno fermato l’inquinamento: Alessandria tra le 20 città più inquinate

I lockdown non hanno fermato l’inquinamento: Alessandria tra le 20 città più inquinate

ALESSANDRIA – Ancora una volta Alessandria rientra nelle 20 peggiori città per qualità dell’aria secondo il tradizionale report Mal’Aria di Legambiente. La città alessandrina, nel 2020, ha superato per 64 volte il limite di polveri sottili (nel 2020 erano 66 i superamenti), collocandosi al diciassettesimo posto nella classifica dei capoluoghi di provincia. Il superamento prolungato dei valori Pm10 preoccupano particolarmente l’associazione perché “con le restrizioni applicate a causa dell’emergenza da Covid19 e il conseguente lockdown avvenuto tra la metà di marzo e l’inizio di maggio, i valori di inquinamento atmosferico non sono diminuiti nel nostro Paese“. 

In realtà sia per le polveri sottili (Pm10) che per il biossido di azoto (NO2), spiega Legambiente, durante il periodo del lockdown dell’aprile scorso, la diminuzione della concentrazione dei due inquinanti è stata rispettivamente di circa il 20% e tra il 40% e 60% ma non tale da sovvertire i dati degli anni passati. Le misure anticovid “hanno avuto il loro effetto benefico, ma il danno era stato sostanzialmente già fatto” visto che “tra i mesi gennaio/febbraio e novembre/dicembre, dove si registrano i picchi più alti di inquinamento, con marzo e ottobre che invece sono, da un punto di vista delle concentrazioni e dei superamenti, mesi di transizione“. Secondo l’associazione ambientalista “le concentrazioni di polveri sottili, in particolare in area Padana, sono sostenute in modo molto limitato da emissioni di fonte primaria, ovvero rilasciate al punto di scarico in atmosfera. Ad essere sempre più prevalenti sono infatti le polveri di formazione secondaria, derivanti da reazioni chimiche che si verificano direttamente in atmosfera a partire da inquinanti in forma gassosa. Le polveri di formazione secondaria sono prevalentemente formate da microcristalli di sali d’ammonio, la cui fonte prioritaria è l’allevamento del bestiame, attività che non ha avuto alcuna limitazione conseguente al lockdown“. Questa situazione, insieme alla variabile climatica spiega le ragioni del dato medio annuo, “che hanno visto una scarsa o nulla riduzione delle concentrazioni medie di polveri sospese, a fronte della sensibile riduzione dell’inquinamento da NOx (la cui fonte prevalente è il traffico)“.

 

Condividi