13 Febbraio 2021
05:01
Vaccino covid, Regione: “Scarsità dosi. Oggi 10 mila inoculazioni al giorno ma potremmo farne 20 mila”
PIEMONTE – “Ad oggi il Piemonte sta rallentando la sua capacità di somministrazione dei vaccini a causa del ritardo delle consegne“. Lo ha sottolineato il commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte Vincenzo Coccolo. “L’auspicio è che le consegne arrivino con regolarità e che a marzo incrementino. Ad oggi abbiamo superato i 10 mila vaccini somministrati al giorno ma potremo arrivare a 20 mila se avessimo più vaccini”. “Siamo costretti ad andare a rilento” ha aggiunto il commissario per l’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte, Antonio Rinaudo “questo sabato ad esempio arriveranno le 11 mila dosi di Moderna anche se sarebbero dovute arrivare ieri. L’ennesimo ritardo. Abbiamo posto al governo il tema di semplificare il piano nazionale. Abbiamo chiesto la validazione di AstraZeneca per tutte le età lavorative, fino a 65 anni. A proposito di AstraZeneca il limite dei 55 anni sta provocando un limbo, per tutti quegli agenti o militari che sono sopra i 55 anni e ancora sotto l’età pensionabile. I limiti anagrafici per AstraZenaca stanno creando una situazione imbarazzante, per quelle persone over 55 anni che non possono ricevere AstraZeneca e nemmeno gli altri vaccini Pfizer e Moderna perché sono destinati a un’altra categoria. Stiamo attendendo decisione di Aifa per sapere se la somministrazione di AstraZeneca può essere estesa agli over 55. Ci solleverebbe da una serie di problematiche che si stanno creando, un rischio di parcellizzazione della vaccinazione per le forze dell’ordine, che quindi non sarebbe completa ed esaustiva”.
Nel frattempo, ha detto il presidente Alberto Cirio, “non vogliamo perdere un minuto di più perché i vaccini sono il futuro. Rivendichiamo questa possibilità parallela per le aziende e per i lavoratori, mettiamoli in sicurezza il prima possibile. Ci stiamo muovendo con determinazione e impegno”. Il Governatore ha infatti ricordato l’intenzione di verificare la possibilità di un auto approvvigionamento di 3 milioni di dosi, destinate poi ai lavoratori delle aziende: “Non posso attendere i tempi romani. Mi sono confrontato anche con Confindustria Piemonte. Ho raccolto le perplessità dei sindacati ma se c’è una alternativa, nel rispetto delle norme, che possa consentire questa strategia io la devo percorrere”. Regione Piemonte, quindi, ha dato mandato alla propria società di committenza di verificare attraverso una indagine di mercato la possibilità di acquisto di dosi, per capire che tipo di vaccini ci sarebbero a disposizione e a che prezzo per le aziende piemontesi: “Non possiamo acquistare Pfizer, Moderna e AstraZeneca perché sono vincolati all’Unione Europea” ha precisato il dottor Rinaudo “ma nulla ci vieta di acquistarne altri che, però, prima di essere somministrati dovrebbero avere il sì di Ema e Aifa. Nei prossimi giorni avrò contatti con membri della Comunità Europea su questo tema così delicato”.
“Pfizer“ ha concluso Coccolo “lo utilizziamo fino al 95%. Abbiamo ricevuto dall’azienda rassicurazioni formali sulle prossime consegne: 53.820 dosi e poi altre 51.480 dosi. Per AstraZeneca dopo le 17.800 dosi già arrivate in anticipo, oggi ne arriveranno altre 20.900 e nell’ultima settimana di febbraio altre 51.500. Oggi, poi, è previsto l’arrivo di 11.100 dosi di Moderna, sommate a quelle della settimana successiva, 39.900. Resta essenziale poter disporre dei tre vaccini che hanno bacini di utenza differenziati. Ma serve che le forniture arrivino in base alla programmazione prevista”.