6 Marzo 2021
18:34
L’associazione Colibrì dalla parte delle donne con politiche attive per il lavoro e i servizi
ALESSANDRIA – Con l’avvicinarsi dell’8 marzo si moltiplicano le dichiarazioni di politici locali e nazionali che sostengono la necessità di interventi che favoriscano la parità tra i generi. Nei fatti le difficoltà delle donne sono quelle di sempre, aggravate da questo periodo di grave crisi sanitaria, economica e sociale: le donne sono le prime ad aver perso il lavoro, o ad averlo dovuto abbandonare per gestire i figli nei vari periodi di chiusura delle scuole. La soluzione dello smart-working per molte si è trasformata in un difficile equilibrismo tra il lavoro, la didattica a distanza e la cura.
L’emancipazione della donna passa anche attraverso l’indipendenza economica. L’accesso al mondo del lavoro, il riconoscimento del lavoro casalingo e di cura, parità di salario tra uomo e donna, una rete di servizi educativi e sociali, sono le vere sfide con le quali deve confrontarsi chi vuole gestire la cosa pubblica e dichiara di sostenere le donne. Ma aldilà delle parole quali sono le azioni che l’Amministrazione del Comune di Alessandria ha messo in campo per favorire le donne e il loro percorso di emancipazione?
È di pochi giorni fa l’approvazione in Consiglio comunale di un ordine del giorno a sostegno della circolare regionale che ospedalizza l’uso della pillola abortiva, estromettendo di fatto i consultori, aprendo le corsie ad associazioni anti-abortiste, incasellando la scelta di avere un figlio o no in un ambito etico e sociale e non in una libera scelta della donna. La scelta di essere madre deve essere riconosciuta e sostenuta e deve permettere alla donna di perseguire i propri progetti di vita.
Ma come può essere sostenuta se contestualmente a questo ordine del giorno vengono progressivamente abbandonati i servizi all’infanzia, considerati un costo e non un valore ? I servizi per l’infanzia, asili nido, scuole materne, proposte per l’extra-scuola e centri estivi, nati inizialmente per consentire l’entrata delle donne nel mondo del lavoro, sono diventati negli anni un fiore all’occhiello di questa città per le opportunità educative che offrivano e una vera azione di prevenzione e sostegno ai bisogni dei bambini e delle famiglie.
Oggi troviamo scuole dell’infanzia cedute allo Stato, proposte educative al lumicino e gli asili nido alla gestione privata, abdicando di fatto al ruolo che una pubblica amministrazione e una collettività dovrebbero garantire ai cittadini più piccoli e alle loro famiglie.
Il mancato investimento in personale, che da anni viene perpetrato, si traduce in servizi ridotti e poco attenti alle esigenze con disagi per le famiglie e in modo particolare, per le donne. Per ultimo la mancata riconferma delle educatrici per le sostituzioni del personale in malattia o in ferie, in un periodo di gestione complicata come la pandemia, ha ulteriormente peggiorato la situazione.
L’Associazione Colibrì di Alessandria, che prima come Comitato e adesso come Associazione, opera al fianco delle donne e dei minori, in occasione di questo 8 marzo 2021 spera di sentire da chi amministra la cosa pubblica non parole vuote e di convenienza, ma iniziative concrete di politiche attive per il lavoro delle donne, per i servizi educativi, e per creare spazi verdi e attrezzati per i minori.