Autore Redazione
martedì
9 Marzo 2021
14:37
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Cronaca - Alessandria

Il virologo Burioni contro la Regione: “Piemontesi prendete l’idrossiclorochina e buttatela nel cesso”

Il virologo Burioni contro la Regione: “Piemontesi prendete l’idrossiclorochina e buttatela nel cesso”

PIEMONTE – È un attacco in piena regola quello portato da Roberto Burioni, noto virologo spesso ospite dei salotti televisivi nostrani, nei confronti della Regione Piemonte. Il motivo del contendere sono le nuove linee guida presentate dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi per la cura dei pazienti Covid-19 a domicilio che introduce, tra le altre cose, l’uso dell’idrossiclorochina. Del resto il cinguettio al veleno di Burioni non lascia adito a interpretazioni: “Piemontesi, sappiate che studi sterminati hanno stabilito non solo che per Covid-19 l’idrossiclorochina è inutile, ma che è anche pericolosa. Se qualche ‘medico’ ve la prescrive buttatela nel cesso e cambiate medico velocemente“.

Di parere diverso invece la Regione Piemonte. In particolar modo l’assessore alla Sanità Icardi si era battuto a lungo per poter inserire l’utilizzo dell’idrossiclorochina per curare i pazienti positivi al Covid-19 a casa. “Nella riorganizzazione della Sanità territoriale è fondamentale sapere su quali farmaci si può contare, per non trovarci impreparati nel caso dell’eventuale recrudescenza del contagio. L’esperienza maturata in Piemonte ha dimostrato una certa efficacia dell’idrossiclorochina, soprattutto nella cura dei pazienti a domicilio, durante i primi giorni del manifestarsi della malattia. Sono grato al presidente Mantoan che ha preso atto della situazione facendosi carico di approfondire le soluzioni che abbiamo prospettato in sede di Commissione Salute, a cominciare dall’attivazione di un “registro 648” per consentire l’erogazione di questo farmaco a carico del Servizio sanitario nazionale per la somministrazione domiciliare. Se esistono alternative, bisogna metterle in campo, non possiamo permetterci di farci trovare disarmati sul territorio o di lasciare tutta la responsabilità delle cure sulle spalle dei singoli medici“, aveva spiegato a luglio 2020.

A inizio marzo 2021, il Piemonte ha riscritto i protocolli di cura tornando così a somministrale l’idrossiclorochina per i malati di Covid-19. Una decisione presa solo dopo che il Consiglio di Stato aveva dato il via libera all’utilizzo del farmaco, che si usa per il trattamento dell’artrite reumatoide in fase attiva, per curare i positivi al coronavirus. “L’utilizzo dell’idrossiclorochina è stato sperimentato nella prima ondata pandemica in Piemonte con risultati molto incoraggianti, non riuscivamo a capire perché i nostri medici dovessero rinunciarvi, quando anche l’Organizzazione mondiale della Sanità aveva sciolto le riserve emerse sulla base di pubblicazioni rivelatesi del tutto inconsistenti“, aveva detto Icardi.

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