11 Marzo 2021
11:07
Ecco come il Governo ha cambiato il piano vaccinale: l’ordine di priorità e le nuove regole
ROMA – Nessuna più regola diversa da Regione a Regione, ma l’intervento centrale del Governo a parificare una crescita dei vaccinati costante e omogenea in tutta Italia. È quanto emerge dal documento redatto ieri dal Ministero della Salute, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istituto superiore di sanità, age.na.s e Aifa. L’obiettivo del nuovo piano vaccinale è quello di mettere fine al fai da te delle singole regioni proponendo un piano uguale per tutti. Il primo step sarà quello di completare la vaccinazione del personale sanitario, over 80, personale della scuola, militari e forze dell’ordine. A seguire si partirà con il criterio delle fasce d’età in ordine decrescente, cominciando dalle persone che hanno più di 70 anni. In Piemonte la data individuata per le adesioni è stata fissata al 15 marzo.
In sintesi sono cinque le categorie di persone individuate per ricevere il vaccino dalle quali vanno però escluse gli over 8o, le forze dell’ordine, gli insegnanti e il personale sanitario già inseriti in precedenti liste. Ecco allora che la Categoria 1 comprende le persone con elevata fragilità, ovvero gli italiani che presentano pluripatologie anche croniche; la Categoria 2 è quella legata alle persone di età comprese tra 70 e 79 anni; la Categoria 3 di età compresa tra i 70 e 79 anni; la Categoria 4 comprende le persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni senza quella connotazione di gravità riportata per la fragilità; la Categoria 5 il resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni.
Nel documento, inoltre, si legge che per proteggere il maggior numero di persone potrebbe essere attuato anche un ritardo del richiamo. Il vaccino AstraZeneca prevede che la seconda somministrazione venga fatta a dodici settimane dalla prima. Questo intervallo, a fronte di una scarsità di vaccini, potrebbe essere leggermente allungato di altre tre settimane al massimo al fine di far usufruire della prima dose un numero maggiore di persone. Discorso diverso invece per Pfizer BioNTech e Moderna che hanno tempi di richiamo dopo soli 21 giorni anche se sino a oggi sono stati utilizzati unicamente per il personale sanitario, gli over 80 e gli over 65 non in buona salute e fragili. Il problema non si pone invece per il Johnson & Johnson che prevede una sola somministrazione.
Scarica qui il documento integrale sul nuovo piano di vaccinazioni in Italia.